domenica 7 aprile 2024

Giornata mondiale della salute

Giornata mondiale della salute

 Il 7 Aprile e dal 1950, si celebra la giornata mondiale della salute, per ricordare la fondazione dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), avvenuta il 7 aprile 1948.

La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione. La giornata mondiale della salute non è quindi un evento che si riduce ai lavori di un giorno, ma è ogni volta il punto di partenza di un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo, in un tempo dove il diritto alla salute di milioni di persone è sempre più minacciato. Oggi, almeno 140 Stati riconoscono la salute come un diritto umano nella loro Costituzione, tuttavia molti non stanno mettendo in pratica le leggi per garantire a tutti il diritto ad accedere ai servizi sanitari di cui hanno bisogno e quando ne hanno bisogno. Almeno 4,5 miliardi di persone - più della metà della popolazione mondiale - non riceve servizi sanitari essenziali. Da qui il tema scelto quest’anno dall’Oms, «La mia salute, un mio diritto», per richiamare l'attenzione sulla necessità, in tutto il mondo, di difendere il diritto di tutti ad avere accesso a servizi sanitari di qualità, nonché a quelle condizioni di vita che contribuiscono ad avere una buona salute - intesa come stato di benessere fisico, psichico, sociale e non solo assenza di malattia - ovvero accesso ad acqua potabile sicura, aria pulita, a una buona nutrizione, a condizioni di lavoro e ambientali dignitose.






giovedì 28 marzo 2024

Un manuale per imparare a vivere la Pace

Un manuale per imparare a vivere la Pace

 Un libro per trovare, attraverso la pratica della nonviolenza, idee ed energie per acquisire potere e costruire una società più giusta.      [di Giuseppe Gallelli]

Obiettivo di questo libro è la costruzione di una società autenticamente democratica, in cui prevalga un potere partecipato, cioè «la valorizzazione della persona in quanto tale, come integrazione tra mente, corpo, emozioni e talenti che ne consegue… di un potere “di” (fare, essere, comunicare, ecc.) e non il potere “su”», come scrivono i due autori.

Così intesa la democrazia, si trasforma in “omnicrazia”, cioè nel potere di tutti: nessuno prevale sugli altri, nessuno può stare senza gli altri, come sosteneva Aldo Capitini.

La pace, dagli albori della civiltà fino ad oggi, non c’è mai stata e nella nostra cultura la guerra è ancora a fondamento della storia, da Eraclito a Kant e a Hegel, fino alla riflessione politica di Schmitt, fino a Bush, Biden, Putin e all’attuale guerra in Ucraina e in Palestina. Si assiste ancora oggi, infatti, a un ritorno della violenza a livello di singoli e Stati, e, purtroppo, a livello di linguaggio nelle nostre comunità.

È necessario ripulire la mente e la parola, imparare a vivere in sintonia con gli altri, imparare a gestire i conflitti, utilizzando, in particolare, il pensiero critico e gli insegnamenti di Gandhi, Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Tonino Bello, Paulo Freire e Aldo Capitini che dovremmo introdurre nella pratica educativa e nella funzione sociale dell’educazione. Dovremmo pensare il futuro, come scriveva Dietrich Bonhoeffer, solo se per noi «pensiero e azione entreranno in una relazione nuova».

Oggi non solo il conflitto tra individui fa parte delle nostre vite ma il conflitto tra Stati con la conseguente «tragedia della guerra ritornata nel cuore dell’Europa» come scrive E. Morin, nel suo recente libro Di guerra in guerra, ripercorrendo le atrocità di tutte le guerre della nostra epoca, invitandoci a ricordare, riflettere e operare per costruire la pace.

Il libro Apprendere attraverso la non violenza di Pio Castagna e Alfredo Panerai raccoglie la cultura della tradizione pacifista e indica una nuova strada: operativa, cooperativa e gioiosa per educare alla pace.

Gli autori sottolineano l’importanza del loro metodo globale, basato sulla coerenza tra pensare, dire, agire, sul valore del lavoro cooperativo, la costruttività dell’ascolto empatico, l’utilizzo di tecniche che favoriscano lo sviluppo di autostima, fiducia in sé e negli altri, dell’assertività, perché la persona assertiva è cooperativa, è disponibile all’ascolto, è capace di vivere nel gruppo.

Gli autori seguono le proposte e i suggerimenti di Cesare Musatti, di Augusto Boal del Teatro dell’ Oppresso e di Jacob Levi Moreno, da cui enucleano concetti e azioni e propongono esercitazioni interattive con cui integrare, nel mondo vissuto, elementi del vissuto dell’altro.

Non basta, a loro parere, un approccio solo teorico, è necessario che la non violenza sia prospettata secondo un approccio globale, attraverso moduli di integrazione tra mente, corpo ed emozioni.

Propongono, quindi, la pratica di un metodo generativo, ricco di cultura psico-sociale e di esperienze laboratoriali e corporee, di tecniche e strumenti che inducono nelle persone energia e giocosità. Il gioco, la psicomotricità, l’espressione corporea, la bioenergetica e la biosistemica, la musicoterapia, la danzaterapia, ad esempio, forniscono metodologie che rendono più efficace l’apprendimento attivo della non violenza, a livello cognitivo, emotivo e motivazionale. Si soffermano sulla importanza del corpo e della dimensione energetica nella gestione dei conflitti e sui risvolti relazionali ed educativi della comunicazione empatica, proponendo suggerimenti per una comunicazione efficace.

Nella seconda parte del testo espongono le modalità tecnico pratiche attraverso cui educare alla non violenza: dal Consiglio di Cooperazione, alla didattica laboratoriale, al training non violento.

Nella terza parte propongono una varia e interessante tipologia di giochi, esercizi, strumenti pratici: da quelli per conoscersi, a quelli su fiducia e autostima, sulla comunicazione, sulla cooperazione, sull’educazione alla diversità, sulla gestione dei conflitti, ecc.

Una ricca bibliografia conclude l’opera.

Un libro - manuale da leggere e soprattutto da utilizzare per imparare la Pace.

 

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giovedì 21 marzo 2024

Mozione urgente contro la guerra

Mozione Urgente contro la Guerra

Visto l'aggravarsi della situazione internazionale sui fronti di guerra, si invitano i nostri 13 Comuni aderenti al Tavolo per la Pace della Val di Cecina, a prendere posizione rapida e decisa contro la pericolosa escalation che sta facendo scivolare le cosiddette "civiltà avanzate" verso una guerra nucleare con sbocchi inevitabili verso conflitti di portata mondiale.

Al fine di contrastare tali catastrofici, quanto sottovalutati rischi, si richiede al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento italiano di adoperarsi con urgenza per:

·   promuovere una conferenza di Pace per l'Ucraina, con i giusti mediatori già in campo, quali la Turchia e la Santa Sede, alternativa all'invio di armi e men che mai di truppe di terra, irresponsabilmente paventato dal Presidente francese Macron;

·  promuovere una Conferenza di Pace in Medio Oriente con l'immediato "Cessate il Fuoco" in Palestina, dove le stragi, il genocidio e la crisi umanitaria per il prolungato impedimento dei necessari aiuti, pesano in maniera vergognosa sulle coscienze della comunità internazionale.

In entrambi gli scenari appare auspicabile recuperare un ruolo attivo e influente dell'ONU, che superi i veti e costruisca un percorso di interdizione con forze militari di Pace, anche per l'immediato superamento degli ostacoli agli aiuti alimentari e umanitari verso le popolazioni civili di Gaza e per il contrasto fino alla cessazione di soprusi da parte di coloni e militari israeliani in Cisgiordania ed a Gerusalemme Est;

·  evitare escalation offensive nel canale di Suez e incrementare sensibilmente il peso dell'Italia per la Pace, il cessate il fuoco, gli aiuti umanitari e la cura dei bambini e dei civili di Gaza nei nostri ospedali.

La condanna degli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023, avvenuti senza indugi, al pari dell'invasione Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio2022, come del resto facemmo come Tavolo verso le stragi Ucraine nel Dombass del 2014 e oltre, legittima il nostro diritto alla Pace e alla corretta informazione.

Da qui il nostro invito a richiedere la liberazione di Julian Assange con o.d.g. dei Comuni come già fatto a suo tempo dai consigli comunali di Volterra e Pomarance.

La mancanza di democrazie in Russia o in gran parte degli interlocutori tra cui Egitto e dintorni, così come la mancanza di verità nell'informazione, di autonomia e di prudenza tra i paesi europei e NATO, non giustifica che si debba rinunciare a far sentire la voce dei popoli e dei cittadini, Ucraini, Russi, Israeliani, Palestinesi, italiani, europei, che, loro sì, noi sì, abbiamo il diritto alla Pace e alla vita per i giovani che oggi vengono mandati a combattere e a morire in tutto il mondo da governanti incapaci e cinici, votati o sottomessi agli interessi prevalenti delle lobby degli armamenti e delle "ricostruzioni".

La libertà che abbiamo conquistato, grazie alle lotte di liberazione dal nazifascismo, sancita nella nostra Costituzione Repubblicana, viene onorata solo se la usiamo all'occorrenza, per la difesa e la salvaguardia dei Diritti Umani e per contrastare le degenerazioni distruttive delle guerre; ora più che mai dobbiamo fare nostra questa consapevolezza (ed in modo generalizzato), del pericolo per l'umanità e per la vita sul pianeta.

Come Tavolo per la Pace della Val di Cecina ci rendiamo disponibili, se ritenuto utile, a partecipare ai consigli comunali e/o iniziative pubbliche, dove saranno discussi simili argomenti, sui quali possiamo offrire un fattivo contributo, alla luce di iniziative, incontri, approfondimenti, confronti con altre realtà, condotti da molto tempo.


Tavolo per la Pace della Val di Cecina - 20 Marzo 2024



mercoledì 13 marzo 2024

Milano rifiuta la cittadinanza onoraria a Julian Assange

Milano nega la cittadinanza onoraria a Julian Assange

La cittadinanza onoraria a Julian Assange è un gesto simbolico, ma molto importante, sia a supporto della causa della sua liberazione, ma soprattutto per l’affermazione della “libertà di stampa”. Milano non ha seguito l’esempio di Napoli, Roma, Bari, Padova, Bologna, Modena, Reggio Emilia e di tanti altri Comuni italiani. Recentemente Volterra (PI) e già nel 2020 il Comune di Pomarance (PI)  avevano approvato mozioni in Consiglio, contro l'estradizione e per la liberazione e  del Giornalista. Oggi è triste dover dire che questo non è successo a Milano: l'11 Marzo la mozione presentata da alcune forze politiche rappresentate in Consiglio, è stata respinta a maggioranza.

Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina con un comunicato, pubblicato anche sulla stampa a Gennaio di quest'anno (https://tavoloperlapace.blogspot.com/2024/01/comunicato-del-23-gennaio-2024.html ), aveva provato a sensibilizzare in tal senso i 13 Comuni aderenti.

La "colpa" di Julian Assange, lo ricordiamo, sarebbe quella di avere rivelato crimini contro l’umanità, ma ha esercitato semplicemente la libertà di stampa, svolgendo con passione il suo dovere di giornalista per il pubblico interesse e per questo si trova in carcere da diversi anni in condizioni disumane; attualmente è detenuto in Inghilterra, se venisse accettata l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, la sua vita sarebbe a rischio.

Essere democratici vuol dire proteggere la libertà di stampa, vuol dire garantire il diritto dei cittadini all'informazione trasparente e vera, vuol dire rispettare l’articolo 21 della Costituzione Italiana e l’articolo 10 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani .

E’ triste constatare che il Comune di Milano, una città dove nel corso della storia sono avvenute tante lotte per la libertà e per i diritti, non riconosca che non può esserci democrazia se non viene garantita la libertà di informazione. Ma i cittadini e tantissimi Comuni italiani non la pensano così!

 





lunedì 26 febbraio 2024

Manganelli sui ragazzi


 

(*) In foto la freccia blu è la direzione verso cui si stava dirigendo il corteo e il punto rosso è dove si trova la sinagoga.




venerdì 9 febbraio 2024

Cena di autofinanziamento


Cena di autofinanziamento

Non basta una cena …… ma aiuta!

Non basta partecipare a una cena raccolta fondi, ma può aiutare chi ogni giorno si batte per promuovere la cultura della Pace.
E' una bella occasione, partecipiamo numerosi e creiamo iniziative di riflessione ed azione per far cessare le guerre e le stragi !
Oggi come non mai, occorre perseguire convintamente con forti prese di posizione: cessate in fuoco e conferenze internazionali di Pace, sanzioni ed interposizione ONU, politiche diplomatiche per la Pace ed il disarmo !
Cioè il contrario di quanto fatto finora dall'Europa o fatto "con occhi strabici", anche dall'Italia senza autonomia, coerenza, utilità e dignità.