giovedì 31 gennaio 2019

Coord.Toscano contro Camp Darby - Resoconto


Coordinamento toscano pro-tempore contro Camp Darby, per la Pace e la Costituzione


Casa del Popolo di Ponte a Elsa, 26 GENNAIO 2109 ore 15,30-18,30

Incontro per coordinarsi contro la guerra e le basi USA e NATO in Italia

RESOCONTO

Persone presenti n. 20
Territori provinciali presenti: Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia, Siena

Organizzazioni presenti:
Arci Bassa Val di Cecina, Associazione Vittime Uranio Impoverito (Siena), Associazione Italia Nicaragua (Livorno), Azione civile (coordinamento nazionale), Comitato Nazionale No Guerra No Nato (coordinamento nazionale), Comitato XXV Aprile (Poggibonsi, Siena) Fronte Sovranista Italiano (provincia Siena), No Camp Darby (Pisa), PCI (segreteria regionale Toscana), Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra, Sinistra Italiana (Gruppo consiliare Empoli), Sindacato Generale di Base - SGB (Pisa),Tavola della Pace e della Cooperazione della Valdera, Tavolo per la Pace della Val di Cecina

MOTIVI DI RIFLESSIONE E PROPOSTE
Sono stati presentati molti motivi di riflessione, fra i quali:

Ø     l’appello della Conferenza Internazionale di Dublino alla mobilitazione globale per il settantesimo della NATO
Ø     il ruolo della politica per il successo nella lotta contro la guerra permanente
Ø     il legame  fra presenza delle basi e lotta per la firma dell’Italia del Trattato di proibizione delle armi nucleari
Ø     il legame fra guerra,  salute, inquinamento e morte
Ø     il rapporto fra spese militari imposte dalla NATO e taglio delle spese sociali
Ø     la novità del fenomeno della presenza di nuovi sindacati fra i militari
Ø     il rapporto fra movimenti/associazioni e amministrazioni locali
Ø     la gestione del rapporto con le scuole
Ø     il rapporto fra crisi economica, trasformazioni del processo produttivo/costume e  vita politica/sociale per fare un’analisi del cambiamento dello stato del movimento contro la guerra dopo il 2008
Ø     l’utilità per il coordinamento di uno spazio virtuale nel quale condividere documenti fra tutti i soggetti partecipanti,

INIZIATIVE IN CORSO
Sono state presentate per cenni e sommariamente sia alcune delle diverse iniziative in cantiere ad opera delle realtà presenti (a Livorno, a Pisa, a Siena), sia alcuni specifici incontri (a Lucca e a Massa, per adesso) per promuovere il coordinamento per la mobilitazione generale della Toscana per il 4 aprile. Ci si propone di organizzare  presidi/volantinaggi/iniziative in tutta le regione


LA TOSCANA COME PARTE DELLA MOBILITAZIONE GLOBALE
PER IL SETTANTESIMO DELLA NATO

4 APRILE
(giorno del settantesimo dalla firma a Washington del Trattato nordatlantico)

E’ stato deciso di adoperarsi per una mobilitazione regionale per il 4 aprile, con un volantinaggio di massa e l’obiettivo di 50.000 volantini diffusi in Toscana.
La scelta di luoghi, orari, modi, presidi, flashmob o altro di accompagnamento, è demandata alle scelte delle diverse realtà territoriali di movimento.
Solo il testo è comune. Solo lo spazio finale del volantino è riservato alle “firme” e agli obiettivi propri degli specifici territori.
6 APRILE
Grande assemblea a Livorno e corteo attraverso il centro fino al porto, da dove, dal 1990 in poi, sono partite tutte le armi per tutte le guerre della NATO o dei soli Stati Uniti:Iraq, Balcani, Somalia, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen

Nota 
1. - Si opererà perché il testo del volantino del 4 aprile sia fatto proprio dai movimenti contro la guerra anche nelle altre regioni, con l’obiettivo di diffondere il 4 aprile in Italia mezzo milione di copie dello stesso volantino.

2. - Per raggiungere l’obiettivo che le diverse realtà toscane e quelle italiane delle altre regioni contro le basi facciano proprio un volantino unico e comune per testo e grafica, per la diffusione del 4 aprile, si esorterà tutti a coordinarsi e a lavorare insieme.

3.- La manifestazione a Livorno (assemblea e corteo) sarà preparata dal lancio di uno specifico appello/volantino, sia sul web sia nelle strade e nelle piazze, nelle scuole, nelle università, nei sindacati, nei posti di lavoro.


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27 gennaio 2019






venerdì 11 gennaio 2019

Comunicato



COMUNICATO

Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina e l’Arci Bassa Val di Cecina accolgono con soddisfazione la notizia della settantesima firma del nuovo trattato ONU di Luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari. Si tratta della Cambogia.
Per rendere il Trattato esecutivo lo devono ratificare 50 paesi, per adesso siamo a 19 ratifiche e 70 firme, e prosegue intensamente l’impegno per far crescere il numero dei paesi nei prossimi mesi.
Molti dei nostri Comuni hanno già votato all’unanimità una mozione proposta dal Tavolo per la Pace volta a promuovere il trattato e a richiederne la firma da parte del nostro paese.
Noi torniamo a chiedere a loro, a tutte le istituzioni ed alle scuole di ogni ordine e grado, di porre al centro della loro agenda politica e dei programmi di studio, il valore della Pace, del disarmo e del pensiero di Aldo Capitini, filosofo del pensiero nonviolento.
Come noto, il programma della difesa degli Stati Uniti prevede di sostituire le 70 bombe atomiche presenti sul territorio italiano, B61, con altrettanti ordigni nucleari di ultima generazione, B61/12 , molto più devastanti,  e maneggevoli, trasportabili con gli aerei F35.
Inoltre, specifica il comunicato del ministero della difesa, la B61-12, “può essere sganciata anche da cacciabombardieri Tornado PA-200, tipo quelli del 6° Stormo dell’Aeronautica italiana schierati a Ghedi (Brescia), pronti all’attacco nucleare attualmente con 20 bombe B61, in attesa che arrivino anche all’aeronautica italiana i caccia F-35 nei quali, annuncia la U.S. Air Force, «sarà integrata la B61-12”.
Piloti dell’esercito italiano sono formati per sganciare bombe atomiche USA, e questo non dovrebbe essere permesso.
Mentre assistiamo alla corsa al riarmo degli Stati Uniti e di altre potenze, il Tavolo per la Pace e l’Arci lanciano un appello a tutti perché si torni a lavorare per il disarmo e per la Pace.
Il 18 gennaio saremo presenti al presidio di protesta insieme alla rete civica livornese contro la guerra per la movimentazione di armi e munizioni fra Camp Darby, il porto nucleare di Livorno e l’Arabia Saudita, Nazione che sta portando impunemente avanti un genocidio nello Yemen con le armi che passano dalla Toscana.
Il 18 gennaio dalle 16 alle 19 in via Grande a Livorno noi ci saremo, per chiedere ancora una volta la chiusura del porto alle navi che portano e caricano armi.
Transito che dura da alcuni decenni in barba non solo alle leggi nazionali e internazionali ma anche a quelle dello stesso patto atlantico !

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina
Comune di Castagneto Carducci (LI)
Via della Repubblica 15/B
Tel 0565 778276 - Fax 0565 763845 cell. 3332526023
Blog: http://tavoloperlapace.blogspot.it

Trattato proibizione armi nucleari


E’ la Cambogia il 70° stato a firmare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari


Il 9 di gennaio la Cambogia è stata il primo paese a firmare quest’anno il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, il settantesimo in assoluto. Il trattato entrerà in vigore quando sarà firmato e ratificato da almeno 50 stati. Le ratifiche sono per ora ferme a 19.
Tutti i dettagli sulla situazione sono continuamente aggiornati sul sito di ICAN
Con un messaggio fatto circolare da Tim Wright la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN) ha accolto con gioia la firma da parte della Cambogia.
Tutte le nazioni del sud-est asiatico, ad eccezione di Singapore, sono ora firmatarie del trattato. La Thailandia e il Vietnam hanno inoltre già  ratificato il trattato, mentre altri paesi della regione dovrebbero ratificarlo quest’anno. Durante i negoziati del  trattato, la Cambogia aveva espresso profonda preoccupazione per le grandi “conseguenze umanitarie derivanti dall’uso di armi nucleari” e ha dichiarato che l’eliminazione è “l’unica garanzia contro l’uso o la minaccia di uso di armi nucleari”.
                                                                                                   fonte:

Un po’ di storia:
Il trattato per la proibizione delle armi nucleari / trattato per la proscrizione delle armi nucleari o trattato per la messa al bando delle armi nucleari, è il primo trattato internazionale legalmente vincolante per la completa proibizione delle armi nucleari, rendendole illegali, in un percorso verso la loro completa eliminazione.
È stato adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017, aperto alla firma a New York il 20 settembre 2017, ed entrerà in vigore 90 giorni dopo la ratifica di almeno 50 stati.
Secondo le istruzioni dell' Assemblea generale delle Nazioni Unite adottate nel dicembre 2016, i negoziati per il trattato sono iniziati presso le Nazioni Unite a New York nel marzo 2017 e sono proseguiti dal 15 giugno al 7 luglio 2017.
I paesi che hanno partecipato accreditati sono 129, 7 le organizzazioni internazionali tra le quali l'Unione europea e la Croce Rossa Internazionale, numerose le organizzazioni non governative (tra cui la International Campaign to Abolish Nuclear Weapons).
Dei 195 Stati potenziali partecipanti (193 membri dell'ONU, più lo Stato Vaticano e la Palestina), 66 non hanno partecipato formalmente ai negoziati.
Tra questi si distinguono tutti gli stati con armi nucleari (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord) e gli stati parte di alleanze militari che includono la deterrenza nucleare quali gli Stati della NATO (a eccezione dei Paesi Bassi), la Corea del Sud, il Giappone, l'Australia.
Alla votazione sul testo finale del trattato, il 7 luglio 2017, hanno partecipato 124 paesi, con 122 voti a favore, un voto di astensione (Singapore) e un voto contrario (Paesi Bassi).
In Italia il dibattito politico a seguito dell'approvazione del trattato si è svolto al Senato, il 18 luglio 2017, e alla Camera, il 24 luglio 2017.
In base all'articolo 13, il trattato è stato aperto alla firma di tutti gli stati presso il quartier generale delle Nazioni Unite a New York il 20 settembre 2017. Tra il 20 e il 22 settembre è stato firmato da 53 stati, tre dei quali (Guyana, Santa Sede e Thailandia) l'hanno anche immediatamente ratificato.
In base all'articolo 15, il Trattato entrerà in vigore 90 giorni dopo il deposito del cinquantesimo strumento di ratifica.
Si arriva così oggi al 70° Stato firmatario: la Cambogia; ma non basta !
Speriamo di riuscire presto a vedere l’entrata in vigore del Trattato: finora sono solo 19 i paesi che lo hanno ratificato ma, come già detto per diventare vincolante ne occorrono 50, che è un numero molto alto per un trattato internazionale.
Raggiunto quel numero nessuno potrà obiettare: perché le armi nucleari saranno ufficialmente illegittime! Finalmente potremo mettere la parola fine alle armi nucleari!



giovedì 10 gennaio 2019

Coordinamento toscano contro Camp Darby


Coordinamento toscano pro-tempore contro camp darby, per la Pace e la Costituzione

Castagneto Carducci, li 9/1/2019

Il Tavolo per la Pace della val di Cecina sta cercando di coordinarsi con altre realtà associative toscane per ricreare, con più forza, un movimento contro la militarizzazione, sempre più crescente, in Italia e in Toscana in particolare.
Il 26 gennaio alle ore 15.30 presso la Casa del Popolo di Ponte a Elsa, via Livornese 325, Empoli si riunirà, infatti, il coordinamento toscano pro-tempore contro camp darby, per la Pace e la Costituzione, dove si deciderà l'organizzazione di eventi che porteranno ad una manifestazione nazionale prevista per il 4 o il 6 aprile prossimo.
E' indispensabile la partecipazione attiva di tutti quelli a cui lo status quo in termini di militarizzazione e guerre, non piace.
Oltre alla partecipazione, Vi chiediamo, per favore, la diffusione ai vostri contatti, grazie.

Il coordinatore della Bassa val di Cecina : Jeff Hoffman  cell. 3288077994

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina
Comune di Castagneto Carducci (LI)
Via della Repubblica 15/B
Tel 0565 778276 - Fax 0565 763845 cell. 3332526023
Facebook/Tavolo per la Pace


Dopo l’assemblea degli “autoconvocati” di Firenze, Empoli, Livorno, Cecina, Pisa del 12 dicembre 2018 al circolo Pisanello di Pisa, dopo l’assemblea del comitato No Camp Darby del 3 gennaio al circolo Alhambra di Pisa, dopo il presidio del 5 gennaio promosso dall’associazione di Amicizia fra i popoli Italia-Cuba davanti a Camp Darby, dopo l’assemblea della Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra del 9 gennaio a Livorno alle Cicale Operose, dopo l’assemblea del Comitato Nazionale No Guerra No Nato del 12 gennaio alla Casa del Popolo di Peretola a Firenze

>per continuare la comune Campagna Globale in solidarietà con le giuste cause dei popoli nella loro lotta contro l’aggressione militare straniera, l’occupazione, l’interferenza nei loro affari interni e l’impatto ambientale e sanitario delle basi militari US/NATO
> per sostenere azioni e iniziative coordinate in questo 2019 che rafforzino l’allargamento delle azioni e la cooperazione
> per sostenere ogni azione e iniziativa, come la mozione del 26 luglio scorso presentata in Consiglio regionale, volta a far sottoscrivere al governo italiano il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato in sede ONU il 7 luglio 2017
> per sostenere la mozione della V Commissione permanente del Consiglio comunale di Livorno a Sindaco e Giunta di Livorno di farsi promotori di una conferenza internazionale tesa a dichiarare il Mediterraneo e il Medio Oriente mare e area libera da armi nucleari tramite accordi internazionali analoghi a quelli che tra il 1985 e il 1996 istituirono quattro zone libere da armi nucleari (America Latina 1985, Pacifico del sud 1985, sud est Asiatico 1995, Africa 1996)
> per incalzare la Giunta regionale toscana a dare seguito alla mozione unanime del Consiglio regionale dell’ottobre del 2016 affinché il Governo rispetti il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari e, attenendosi a quanto esso stabilisce, faccia sì che gli Stati Uniti rimuovano immediatamente qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinuncino a installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari
> per fare un passo avanti verso l’obiettivo di dare, nelle mobilitazioni globali di massa contro il Summit del 70° anniversario della NATO, particolare attenzione alla base statunitense di Camp Darby di Tombolo, Pisa, la più grande santabarbara dell’esercito statunitense del pianeta al di fuori degli USA, adesso oggetto d’importanti lavori e interventi sulla logistica del territorio per migliorarne efficienza e rapidità nella movimentazione delle armi
incontro sabato 26 gennaio
a partire dalle ore 15,30 alla Casa del Popolo di Ponte a Elsa *
via Livornese 325 a Empoli (FI)
di tutti coloro, movimenti e organizzazioni, che intendono lavorare strettamente gli uni con gli altri in modo coordinato

Empoli, 7 gennaio 2019

* prenotazioni per la cena al numero 0571 932620



mercoledì 2 gennaio 2019

Guantanamo


Presidio davanti a Camp Darby per Guantanamo

Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina parteciperà insieme alla rete civica livornese contro la nuova normalità della guerra al presidio davanti a camp darby promosso dall’Associazione Italia-Cuba per chiedere la restituzione della basa di Guantanamo al popolo di Cuba. Al contempo chiediamo l’immediata cessazione dei lavori di potenziamento della base di camp darby attraverso la quale il pentagono sta infrangendo le regole dettate dal 3° articolo del patto atlantico meglio noto come N.A.T.O.
Il presidio avrà inizio alle ore 11 di sabato 5 gennaio di fronte all’ingresso principale di camp darby

Guantanamo, Cuba.
Per i millenials e per tutte le vittime della propaganda è “una prigione per terroristi islamici” e il simbolo della lotta globale al terrorismo. Per la storia e la geografia invece, si tratta di una delle tante zone della terra occupate dal braccio armato dell’Amerika: il pentagono. In Italia ne sappiamo qualcosa anche se tendiamo a dimenticarcene. Abbiamo più di cento basi militari disseminate sul suolo italiano ma neanche quelli che parlano di sovranismo sembrano preoccuparsene, e continuano ad evitare come la peste l’argomento “sovranità” che la Carta Costituzionale nomina sin dal primo articolo.
Guantanamo non è  nata come una prigione,  è un’enorme base militare nella parte sud est dell’isola caraibica di Cuba che risale al 1898.
Se facessimo un sondaggio fra gli studenti scopriremmo che pochi sanno di cosa si tratta, e che nessun giovane italiano, seppur interconnesso sui social, percepisce il proprio paese come un territorio occupato. E’ probabile che le giovani generazioni degli indiani d’America non sentano di essere prigionieri, ci sono nati dentro alle riserve e  per loro è la normalità. Lo stesso accade per i giovani italiani; il pentagono non si è limitato ad occupare militarmente l’intero territorio italiano ma ha esteso l’occupazione alle menti della popolazione. La militarizzazione delle menti, come l’ha definita Manlio Dinucci, geografo e giornalista. Chi abita vicino alla base di camp darby ha per lo più la sensazione di “essere al sicuro”, ed è questa la vera vittoria che gli americani hanno ottenuto sul popolo italiano. “Se c’è qualcosa di cui aver paura sono i terroristi islamici”… lo può dire chiunque.  Il know how del pentagono sull’uso del “grande fratello” è una verità ormai riconosciuta anche dalla letteratura. Ci sono persino serie televisive a descrivere le manovre di potere dei governi usa, ma allora perché gli analisti ed opinionisti dell’intelligéntzia continuano a negare i motivi del riarmo convenzionale e nucleare degli stati uniti?
Che ognuno trovi la sua risposta.
Nel frattempo c’è qualcuno che dal basso prova a smuovere le acque. Il presidio del 5 gennaio davanti a camp darby ha lo scopo di allargare la protesta contro le basi usa e nato in solidarietà con il popolo cubano al quale ci sentiamo vicini. Che gli usa restituiscano il terreno che hanno occupato militarmente: a Cuba Guantanamo e a noi camp darby, e tutti quei milioni di km quadrati che ci hanno sottratto insieme alla sovranità politica ed economica, limitando così anche il nostro potenziale di sviluppo. Gli stati uniti e il pentagono non possono continuare a giocare a risiko col mondo affamando, uccidendo e bombardando intere popolazioni. Se vogliono continuare a farlo  che lo facciano da soli. Vogliamo il rispetto delle convenzioni internazionali. Siamo per un Italia neutrale e in pace, che cooperi con tutti e che ridistribuisca quell’enorme fiume di denaro destinato alle spese militari, destinandolo allo sviluppo e alla tutela del territorio.
Basta guerre, vogliamo attuare l’art. 11 della Costituzione !

5 gennaio ore 11.00 di fronte all’ingresso principale di damp darby

https://www.facebook.com/events/316110445666762/