domenica 17 dicembre 2017

Filarmonica Puccini

In uscita il libro “La Banda di Pomarance"…
…aspettando i concerti di Natale

Con la presentazione della pubblicazione “La Banda di Pomarance, dalla Società Filarmonica alla Giacomo Puccini, centosettant’anni di storia”, che si terrà venerdì 22 dicembre alle ore 17.00 presso il Teatro dei Coraggiosi, si avviano verso la conclusione le celebrazioni per il 170° anniversario della nascita della Filarmonica pomarancina.
Il libro, scritto da Jader Spinelli, storico pomarancino, direttore della rivista “La Comunità di Pomarance”, ed edito dalla Pro Loco Pomarance con la collaborazione della Filarmonica Puccini, ripercorre la storia, dagli anni della fondazione avvenuta nel 1847 al giorno d’oggi, di quella che può definirsi, senza peccare di presunzione, l’istituzione musicale pomarancina per eccellenza: la Banda.
Vera e propria “palestra” per la musica d’insieme, in banda suonano l’uno accanto all’altro, giovani e meno giovani, nipoti e nonni, in una armonia generazionale che difficilmente si ritrova in altre aggregazioni.
Il 2017 è stato un anno importante per la Filarmonica di Pomarance che, grazie al consolidato supporto del Comune di Pomarance e della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e con la collaborazione dell’ANBIMA, ha realizzato, nell’ambito del progetto Festival dei Festival, varie iniziative come la mostra di strumenti antichi, i concerti delle Filarmoniche Verdi di San Vincenzo e Rossini di Firenze, il raduno di bande.
Gli impegni però, per questo scorcio finale di anno non sono ancora finiti: il 23 dicembre alle 21.15 infatti la Banda terrà il Concerto di Natale presso il Teatro Aurora di Montecerboli su invito della SMS-PAM ed il 24 alle 16.00 suonerà i tradizionali canti natalizi in Piazza De Larderel e si recherà poi a fare gli auguri in musica alle anziane ospiti dell’Istituto Sacro Cuore di Pomarance. Il giorno 26 alle 15.30 la Banda sarà a Montegemoli per una esibizione itinerante “in mezzo ai presepi” ed il 3 gennaio alle 21.15 sarà la volta del tradizionale “Concerto del Nuovo Anno” al Teatro dei Coraggiosi.
La Banda di Pomarance, come Jader dimostra con le sue ricerche, nel corso degli anni non ha mai cessato il proprio compito di diffusione della cultura musicale, attraversando periodi fiorenti ma anche momenti non troppo felici dai quali è però sempre uscita grazie alla forza di volontà ed alla passione dei propri musicanti, soci, direttori, consiglieri e presidenti.
Un insegnamento che viene da tempi passati, certo molti diversi dal mondo d’oggi, ma che senz’altro, auspichiamo, servirà alle nuove generazioni per trovare nuovi stimoli e tenacia per non far affievolire l’esperienza della Banda di Pomarance che oggi purtroppo non sta vivendo un buon periodo a causa della carenza di giovani che vogliano intraprendere lo studio degli strumenti a fiato.
Siamo vicini e partecipiamo all’evento della Filarmonica che è una delle Associazioni più prestigiose che aderisce al Tavolo per la Pace della Val di Cecina, per espressa volontà del suo Consiglio Direttivo.
Nel tempo, lo ricordiamo, la Banda ha pertecipato con esibizioni musicali a tutti i principali eventi del Tavolo, in particolare alle "Camminate" S. Guido-Bolgheri” e “Montecerboli-Larderello” e alla penultima Assemblea generale tenuta dal Tavolo allo Spazio Savioli di Pomarance.
Un sentito ringraziamento al Presidente dell’Associazione Graziano Pacini, già Coordinatore del Tavolo per la Parce per l’Alta Val di Cecina.

sabato 16 dicembre 2017

Editoriali

Comunicato stampa unitario della Rete della Pace a cui Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina aderisce e con cui abbiamo portato avanti la campagna per "Un'altra difesa è possibile"

EDITORIALE COMUNE
In occasione del 15 dicembre (quarantacinquesimo anniversario dell'approvazione della prima Legge italiana di riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare e istitutiva del servizio civile, la n. 772 del 15.12.1972), viene diffuso questo editoriale comune della Campagna "Un'altra difesa è possibile" sottoscritto da Direttori di diverse riviste e che sarà pubblicato su molti siti che sostengono la proposta di una Legge per la Difesa civile non armata e nonviolenta.
Un'altra difesa è possibile
Difendiamoci, sì, ma da chi e come?
Nel dibattito sulla "legittima difesa" ci dev'essere un punto fermo: riconoscere che l'uso della forza è prerogativa dello Stato e non può essere lasciato al libero arbitrio del singolo.
La “difesa” è un punto decisivo nella pratica della nonviolenza attiva. Difesa della vita, difesa dei diritti, difesa della libertà, difesa dei più deboli, difesa dell’ambiente. La storia della nonviolenza moderna è storia di movimenti di difesa, da Gandhi che difendeva il suo popolo dal colonialismo, fino al Premio Nobel per la Pace 2017 assegnato alla Campagna per la messa al bando della armi nucleari che ci difende dall'olocausto atomico. Oggi i movimenti nonviolenti nel mondo agiscono in difesa della pace e per salvare la vita a chi fugge dalle guerre.
La difesa personale e collettiva è al centro della Campagna nonviolenta “Un’altra difesa è possibile” che vuole introdurre nelle nostre istituzioni la “Difesa civile non armata e nonviolenta” per mettere in campo capacità di prevenzione, di mediazione e di risoluzione dei conflitti.
[ Continua la lettura su: retedellapace.it ]
  
ITALIA-ISRAELE: LA «DIPLOMAZIA DEI CACCIA»

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
14 dic 2017 — Manlio Dinucci

I governanti europei – dalla rappresentante esteri della Ue Mogherini al premier italiano Gentiloni, dal presidente francese Macron alla cancelliera tedesca Merkel – hanno preso formalmente le distanze dagli Usa e da Israele sullo status di Gerusalemme. Si sta creando una frattura tra gli alleati? I fatti mostrano il contrario.
Poco prima della decisione di Trump su Gerusalemme capitale di Israele, quando già essa era preannunciata, si è svolta la Blue Flag 2017, la più grande esercitazione internazionale di guerra aerea nella storia di Israele, alla quale hanno partecipato Stati uniti, Italia, Grecia e Polonia e, per la prima volta alla terza edizione, Francia, Germania e India.
Per due settimane piloti degli otto paesi, di cui sei membri della Nato, si sono esercitati con 70 aerei nella base israeliana di Ovda nel deserto del Negev, assistiti da 1000 militari del personale tecnico e logistico.
L’Italia ha partecipato con quattro caccia Tornado del 6° Stormo di Ghedi, due da attacco e due da guerra elettronica. Gli Stati uniti, con sette F-16 del 31st Fighter Wing di Aviano.
Poiché tali aerei sono addetti al trasporto delle bombe nucleari Usa B-61, sicuramente i piloti italiani e statunitensi si sono esercitati, insieme agli altri, anche a missioni di attacco nucleare. Secondo le informazioni ufficiali, sono state effettuate oltre 800 missioni di volo…
[ Continua a leggere…

venerdì 15 dicembre 2017

Mosul chiama - Volterra risponde

Mosul chiama – Volterra risponde

I sogni dei ragazzi di Volterra sono gli stessi sogni dei ragazzi di tutto il mondo per dire no alla guerra ed al terrorismo. Quello di oggi, a tratti sotto la pioggia,  più che un gemellaggio ideale tra città lontane migliaia di chilometri, è stato un momento di vicinanza e di solidarietà, grazie all’iniziativa della Compagnia “Teatro di nascosto” dell’attrice e regista Hannet Hanneman.
Di nuovo in Piazza dei Priori, per il secondo anno, gli studenti del ISS G. Carducci e ITCG Ferruccio Niccolini di Volterra, per manifestare i sogni e la solidarietà a persone che hanno la sfortuna di vivere nei territori di conflitto.
Questa volta rivolti agli studenti di Mosul, città completamente distrutta dai bombardamenti, dove insieme alle strade ed alle case, durante la guerra per la liberazione oltre alla distruzione ed ai lutti, la guerra ha lasciato quaranta mila studenti senza sede universitaria.
L’iniziativa, di solidarietà nasce sotto la guida di Annet Hanneman della Compagnia “Teatro di nascosto”, che da tantissimi anni lavora su queste tematiche.
I “sogni” di pacificazione e di ritorno alla normalità dei ragazzi volterrani saranno portati a Mosul a fine gennaio e messi per la città di Mosul, sulle macerie dell'università e la parte della città dove la vita sta riprendendo; a questi saranno aggiunti gli analoghi sogni in arabo da parte degli studenti di Mosul.
Un “flash mob” che sara' documentato, (foto e film) e riportato a Volterra...

Una foto emblematica fra i "sogni" con i quali i ragazzi della Val di Cecina hanno espresso solidarietà ai 40.000 studenti dell'Università di Mosul
Il sogno: la serenità di "svegliarsi con il sorriso sulle labbra"
La realtà: l'immagine dell'Università bombardata, coperta da goccioline rosse del pennarello che ha composto il sogno... stinto dalla pioggia volterrana di stamattina, ma vivo nelle nostre intenzioni !
Altre immagini del “flash mob” di Volterra…



giovedì 14 dicembre 2017

Mosul chiama - Volterra risponde



Venerdì 15 dicembre tra le ore 12 e 13
Piazza dei Priori, Volterra

"Mosul Chiama Volterra risponde"
Con tutti gli studenti del ISS G. Carducci e ITCG Ferruccio Niccolini di Volterra

Porteranno di nuovo in Piazza dei Priori i sogni di persone che hanno la sfortuna di vivere nei territori di conflitto.
Questa volta i sogni degli studenti dell'università di Mosul, completamente distrutta durante la guerra per la liberazione: in quaranta mila sono rimasti senza sede.
I sogni saranno portati a Mosul a fine gennaio e messi  per la città di Mosul, sulle macerie dell'università e la parte della città dove la vita sta riprendendo; a questi saranno aggiunti dei sogni in arabo da parte degli studenti di Mosul.
Una azione che sara' documentata, (foto e film) e riportata a Volterra...
Sotto le foto i link sia del servizio TGR3 dell'anno scorso, sia del diario sul mio viaggio a Mosul, quando la città era per metà liberata, pubblicato su “Articolo21.org”.
Con o senza pioggia, Venerdì 15 noi ci saremo anche sotto gli ombrelli se necessario, e saremo in tanti... come l'anno scorso.
Spero che possiate essere con noi, per un momento di riflessione, che speriamo di ripetere ogni anno.

 
Organizzazione:
Teatro di Nascosto Annet Henneman e Elise Doll
In collaborazione con le scuole superiori di Volterra,
Il Tavolo per la Pace Alta Bassa Val di Cecina
Il Comune di Volterra.

 Contatti:
Annet Henneman per Teatro di Nascosto tel: 328 3971057  (anche per WhatsApp e Viber)
Jeff Hoffman per il Tavolo per la Pace (Tel. segr. Tel 0565 778276 cell. 333 2526023)
  



mercoledì 13 dicembre 2017

Teatro di nascosto



Mosul chiama Volterra risponde….




Venerdì 15 Dicembre ritorneranno in Piazza dei Priori
gli studenti del'ITCG Niccolini e dell'IISC Carducci...
con: "Mosul chiama Volterra risponde..."
Per donazioni per la ricostruzione dell'Università di Mosul

15th of December they will return in Piazza dei Priori!!!
The students of ITCG Niccolini and IISC Carducci...
With: Mosul calls Volterra answers

galleria fotografica lavori preparatori [ qui… ]

https://drive.google.com/open?id=1cBEspiELVwidApgS3WAJUEfnhfNw-LY5https://drive.google.com/open?id=1cBEspiELVwidApgS3WAJUEfnhfNw-LY5


Diario dal Kurdistan. 10 giorni di lavoro con gli attori

Venerdi 17  novembre 2017, bar  del Teatro, della Grazia Volterra. Andiamo in Kurdistan turco… dal maggio 2017 non trovo niente sulla situazione curda in Diyarbakir… In Turchia regna una grande oppressione silenziosa  della quale si parla poco… La nostra storia del teatro reportage ha iniziato li, con i curdi turchi, nel 1998 prima a Badolato che si era riempito con rifugiati curdi, poi Istanbul, Diyarbakir. Ricordo: soldati con kalashnikov all’aeroporto di Diyarbakir, insegnanti morti, solo per aver partecipato ad una dimostrazione, incontri segreti, storie terribili di villaggi bruciati, di chi aveva perso tutto, di una madre che aveva assistito all’uccisione da parte da soldati turchi, del suo figlio. Era l’inizio del sentire storie cosi crudeli che ti fanno pensare, peggio di cosi, non ci può essere niente, ma si… ho imparato in 20 anni di teatro reportage che c’e’ sempre un peggio. Incredibile cosa si inventa per fare parlare, per denigrare, per uccidere…
Mi hanno chiesto di lavorare con 15 attori del teatro stabile che e’ stato chiuso da dicembre l’anno scorso…. [leggi tutto su : articolo21.org... ]
Galleria fotografica [ qui... ]









mercoledì 6 dicembre 2017

L'arte della guerra

Gentiloni «l’Africano» alla conquista di neocolonie

 di Manlio Dinucci
Che il futuro dell’Europa si giochi anche in Africa credo sia molto chiaro soprattutto a noi italiani, per ragioni storiche e geografiche»: lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel suo tour africano, dal 24 al 29 novembre, attraverso Tunisia, Angola, Ghana e Costa d’Avorio. In tal modo, non volendo, ha detto la verità: l’Italia e l’Europa considerano oggi l’Africa molto importante per le stesse «ragioni storiche e geografiche» del passato, ossia di quando essa era sotto il loro dominio coloniale.
L’Africa è ricchissima di materie prime: oro, diamanti, uranio, coltan, rame, petrolio, gas naturale, manganese, fosfati, legname pregiato, cacao, caffè, cotone e molte altre. Queste preziose risorse, sfruttate dal vecchio colonialismo europeo con metodi di tipo schiavistico, vengono oggi sfruttate dal neocolonialismo europeo facendo leva su gruppi di potere e governanti africani corrotti, manodopera locale a basso costo e controllo dei mercati interni e internazionali…[ leggi tutto l’articolo…. ]





Grandi opere del Pentagono a spese nostre


di Manlio Dinucci

Grandi opere sul nostro territorio, da Nord a Sud. Non sono quelle del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di cui tutti discutono, ma quelle del Pentagono di cui nessuno discute. Eppure sono in gran parte pagate con i nostri soldi e comportano, per noi italiani, crescenti rischi.
All’aeroporto militare di Ghedi (Brescia) parte il progetto da oltre 60 milioni di euro, a carico dell’Italia, per la costruzione di infrastrutture per 30 caccia Usa F-35, acquistati dall’Italia, e per 60 bombe nucleari Usa B61-12.
Alla base di Aviano (Pordenone), dove sono di stanza circa 5000 militari Usa con caccia F-16 armati di bombe nucleari (sette dei quali sono attualmente in Israele per l’esercitazione Blue Flag 2017), sono stati effettuati altri costosi lavori a carico dell’Italia e della Nato.
A Vicenza vengono spesi 8 milioni di euro, a carico dell’Italia, per la «riqualificazione» delle caserme Ederle e Del Din, che ospitano il quartier generale dell’Esercito Usa in Italia e la 173a Brigata aviotrasportata (impegnata in Europa orientale, Afghanistan e Africa), e per ampliare il «Villaggio della Pace» dove risiedono militari Usa con le famiglie.
Alla base Usa di Camp Darby (Pisa/Livorno) inizia in dicembre la costruzione di una infrastruttura ferroviaria, del costo di 45 milioni di dollari a carico degli Usa più altre spese a carico dell’Italia…[ leggi tutto l’articolo… ]

venerdì 1 dicembre 2017

Comunicato stampa


Castagneto Carducci (LI) 1/12/2017

COMUNICATO STAMPA

Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina ha inviato a tutti i Comuni aderenti (14 fra alta e bassa Val di Cecina), una mozione sul nuovo trattato dell’Onu per la proibizione totale delle armi nucleari.
Il 30/11 la mozione, ripresa dal gruppo 5 stelle e presentata al Comune di Cecina (LI), è stata votata all’unanimità; lo stesso testo è in discussione nel Comune di Castellina M.ma (PI) e nel comune di Guardistallo (PI).
Una piccola vittoria per il Tavolo Pace che insieme all’Anpi di Cecina e Rosignano ha organizzato una serie di incontri con cittadini e con le scuole superiori sulla questione del nucleare e sull’allargamento della base militare statunitense di Camp Darby.
Al contempo, essendo vicini alle elezioni politiche del 2018, il Tavolo per la Pace ha stilato un documento per i candidati dove viene richiesto un impegno su alcuni punti programmatici del Tavolo Pace, dando loro e alle forze politiche, la possibilità di firmarlo o di prenderne le distanze.
Eventuale impegno di cui il Tavolo Pace chiederà conto ai parlamentari.
La coordinatrice dell'Alta val di Cecina: Camilla Sguazzi cell. 3484004616
Il coordinatore della Bassa Val di Cecina: Jeff Hoffman cell.3288077994

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina:
Comune di Castagneto Carducci (LI)
Via della Repubblica n. 15/B p.t.

Tel. 0565 778276 - Fax 0565 774336 - cell. 333 2526023
E-mail: pace@comune.castagneto-carducci.li.it 


mercoledì 22 novembre 2017

Comunicato stampa

Comunicato stampa
  
Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina ha partecipato il 19 novembre a Livorno alla partenza della carovana delle donne per il disarmo nucleare. Erano presenti anche i delegati istituzionali del comune di Guardistallo e Castellina Marittima, e tante associazioni.
La Carovana ha attraversato la città partendo da piazza Repubblica fino alla terrazza Mascagni facendo pausa al monumento delle 140 vittime della Moby Prince al porto di Livorno. Il 20 novembre ed i giorni successivi la Carovana attraverserà molte città italiane per concludersi il 10 dicembre in occasione della giornata dei diritti umani. Prima d’allora Il 9 dicembre l’appuntamento è davanti a camp darby.
Scopo primario della carovana è quello di promuovere il nuovo trattato dell’ONU sulla proibizione delle armi nucleari e per richiedere al nostro paese di ratificare il trattato che prevede fra l’altro la rimozione immediata dai confini italiani delle 70 bombe atomiche depositate a Ghedi e ad Aviano per conto dell’esercito USA.
Nell’intera Europa il pentagono ha depositato 180 bombe atomiche, 70 delle quali in Italia. Il motivo per cui l’associazione WILPF appena insignita del premio nobel per la pace insieme ad altre associazioni della campagna ICAN: International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) ha deciso di far partire da Livorno la carovana nazionale per il disarmo è la presenza di camp darby sul territorio, combinata con la presenza del porto nucleare che mettono a rischio la popolazione senza mai esserne stata informata.
Il Tavolo per la Pace proseguirà l’opera di sensibilizzazione e mobilitazione per la promozione del trattato ONU in stretta collaborazione con l’Anpi di Cecina e Rosignano sia all’interno delle scuole sia in iniziative pubbliche con il supporto dell’Uspid (unione scienziati per il disarmo), la facoltà di scienze per la Pace di Pisa e il coordinamento nazionale No guerra No nato.
Una mozione sul nucleare inviata dal Tavolo Pace a tutti i comuni aderenti è in discussione e votazione nel comune di Cecina, di Castellina Marittima e di Guardistallo. Sollecitiamo gli altri comuni a fare altrettanto per tenere alta l’attenzione su questo tema in quanto il disarmo nucleare è una questione trasversale che riguarda tutti a prescindere dalla fede politica, religiosa, origini etniche e genere. C’interessa a tutti in quanto esseri umani.

La coordinatrice dell'Alta val di Cecina: Camilla Sguazzi cell. 3484004616
Il coordinatore della Bassa val di Cecina : Jeff Hoffman cell. 3288077994

Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina:
Comune di Castagneto Carducci (LI)
Via della Repubblica n. 15/B p.t.

Tel 0565778276- Fax 0565774336 cell. 3332526023

domenica 19 novembre 2017

4 Novembre a Pomarance

4 novembre 2017 - Pomarance

Carissimi cittadini, Associazioni, autorità civili e militari qui presenti. Anche in occasione di questo 4 novembre 2017 ci siamo riuniti in questa importante cerimonia per ricordare ed onorare i nostri Caduti di tutte le guerre, per non dimenticare il loro sacrificio. Passa il tempo, ma non passa il dolore per tante vite umane strappate all’affetto dei loro cari dall’assurdità della guerra. E quel dolore, quel sacrificio, quelle sofferenze, non possono essere voltate come si fa di solito con la pagina di un libro. Quel dolore e quelle tragedie rappresentano un patrimonio di straordinaria ricchezza per ciascuno di noi, un riferimento costante a cui guardare nella vita di ogni giorno, nella vita delle istituzioni, affinchè si possano preservare e rinvigorire nel tempo, tutti quei valori che contribuiscono a tener vivo il concetto di sacrificio e di amore per la Patria. Una Patria che ieri come oggi assume per noi un significato imprescindibile dal concetto di libertà, democrazia, rispetto delle leggi e dei diritti costituzionali. Non sembri anacronistico ricordare che siamo qui proprio perché crediamo fermamente nell’idea che la libertà e la democrazia vadano difese anche attraverso la conoscenza della storia e con l’onore che va tributato alla memoria di tante vite umane che hanno reso possibile, con il loro sacrificio, la nascita dell’Italia Repubblicana: unita, libera e solidale. Sì, un’Italia unita e solidale ma oggi pervasa da pericolose spinte autonomiste, indipendentiste, possibile preludio di situazioni che degenerando potrebbero portare ad una progressiva quanto pericolosa  “escalation”, come sta accadendo in questi giorni in Spagna con la Catalogna. La politica ha delle grosse responsabilità in tutto questo per cui, farebbe bene a porsi domande precise sulla propria condotta passata e presente.
C’è un altro messaggio forte e chiaro che giunge a noi dalla Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali “. Si dà il caso che venti di guerra soffino ancor oggi da un capo all’altro del globo ma non si può, nel terzo millennio, immaginare la guerra come strumento di risoluzione delle sopra citate controversie internazionali; eppure l’egoismo umano è sempre pronto a dichiarare nuove guerre per realizzare i sogni di potenza. La storia insegna che le guerre non producono vincitori, ma solo sconfitti. In sostanza la guerra non serve a niente, all’infuori di distruggere vite umane, ricchezze economiche, ambientali e culturali, oltre a procurare sofferenza diffusa, miseria, morte. E’ vero, i pretesti per fare una guerra sono sempre tanti: ma sono solo pretesti. Se quanto si spende per fare una guerra, si spendesse per rimuovere le cause delle disuguaglianze, delle povertà, delle ingiustizie nel mondo, si avrebbe un immenso accrescimento in termini di benessere, di pace e di civiltà.
Una ricorrenza come quella di oggi dovrebbe anche essere occasione di studio, di riflessione, di confronto … altrimenti il passato rischia di non aiutarci a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori, di responsabili dell’ora presente. Su questo fronte incombono vari rischi: possiamo ricordare quello dell’ignoranza e del disimpegno civico, come se la conquista della libertà e della pace fossero state acquisite una volta per tutte e non rappresentassero, invece, una conquista che si consolida ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per gli altri, aiuto per i più deboli. Dobbiamo dunque lasciare che questi importanti riferimenti vengano travolti da un individualismo sempre più dilagante?
Il nostro Paese ha bisogno di ciascuno di noi, ma c’è bisogno soprattutto di non disperdere la lezione della storia e la saggezza dei nostri anziani. Non trascuriamo la loro vita, restiamo un po’ più di tempo con loro, è il ringraziamento più bello verso chi ha lavorato e sofferto per noi. Probabilmente ci farà bene ascoltare dal loro racconto com’era la vita, come si soffriva per la fame e per la guerra. Questo serve a noi certo, ma specialmente alle giovani generazioni, spesso distratte dalle moderne tendenze ma anche sfiduciate dall’idea di dover vivere in uno stato di costante precarietà esistenziale con tutto ciò che la cosa comporta.
Ci sarà sicuramente tempo e modo per riflettere sul fatto di sentirci più responsabili del destino di questa Italia, di questo mondo.
A noi, uomini, donne e giovani del nostro tempo, la responsabilità di costruire e mantenere un mondo di pace, oltre a servire ed amare la Patria con tutto il nostro cuore e con tutte le nostre forze. Solo così onoreremo e ringrazieremo degnamente i Caduti di tutte le guerre.
Concludo con un breve pensiero del poeta Giuseppe Ungaretti: “La guerra rimane comunque, l’atto più bestiale dell’uomo”.

 [Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Sez. di Pomarance]

venerdì 17 novembre 2017

Sebben che siam donne


"Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie"

Domenica 19 novembre alle ore 17.30 presso l' ex Casello idraulico di Via Roma a Follonica il Centro di Solidarietà Internazionalista dell' Alta Maremma presenta il libro "Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie" con la presenza dell'autrice Paola Staccioli.
Il libro, che raccoglie anche la testimonianza di Silvia Baraldini, nasce per sfatare un luogo comune, quello che relega le donne che hanno partecipato alla lotta armata al ruolo secondario di "donne del capo" o semplici esecutrici di ordini.  Al di là dei giudizi storici e di valore, il testo cerca di restituire dignità alle protagoniste di questa controversa pagina di storia.
Durante l'incontro di domenica interverranno anche Silvia Baraldini, la cui vicenda occupò a lungo le cronache degli anni '90,  e Beritan Yalcin , studentessa kurda, che ci parlerà del ruolo delle donne nella rivoluzione del Rojava.
Nella Sala dell'ex casello idraulico sarà anche allestita la mostra fotografica "Verso l'angelo pavone - autoritratti di donne ezide" di Fabiana Cioni e Tulay Ozen.
Info: Elisa 333 2394 866

sabato 4 novembre 2017

4 Novembre


A cento anni dalla “inutile strage” basta armi nucleari e spese militari: un’altra difesa è possibile

Il 4 novembre si celebra la fine di quella prima guerra mondiale che papa Benedetto XV definì l'”inutile strage”, con il suo tragico lascito di 16 milioni di morti, dalla quale si dipaneranno i fascismi d’Europa e si porranno le basi per l’immane tragedia della seconda guerra mondiale, con i campi di sterminio e l’avvio – con Hiroshima e Nagasaki – dell’incubo nucleare.
Quella guerra fu l’esito di una scellerata corsa agli armamenti: il popolo italiano era contrario alla partecipazione del nostro Paese, ma i massicci finanziamenti delle aziende produttrici di armi alla stampa italiana, affinché spingesse l’opinione pubblica verso l’interventismo, ed alle forze politiche interventiste, spinsero al colpo di mano del governo che impose l’ingresso italiano nella sciagurata impresa bellica. Iniziava allora la commistione di interessi del “complesso militare-industriale”, quel sistema che ancora oggi è capace di mobilitare le risorse economiche in una rinnovata corsa agli armamentti, e di orientare gli strumenti di “informazione” e governi verso questo o qull’intervento militare, spacciato – senza vergogna – per “missione di pace”.
Questa strategia della violenza – fondata su precisi interessi bellici – che ha attraversato il ‘900 scavalcandolo come un’onda anomala per giungere fino a noi, spargendo guerre e terrorismi ovunque sul pianeta, in una sorta di “terza guerra mondiale diffusa” ha fallito. E’ realistico prenderne atto e abbandonare la via della guerra e della sua insostenibile preparazione e avviare la via della pace con mezzi pacifici. E’ questa la via maestra che ci indica anche la Costituzione italiana.
Un Paese che è ultimo in tutte le classifiche virtuose europee – in quanto a spesa per l’istruzione, la cultura, il numero di laureati, l’occupazione giovanile, la prevenzione sismica e idrogeologica e la criminalità organizzata e via elencando – non può più permettersi di svettare invece ai primi posti per la spesa pubblica militare, sperperando 23 miliardi all’anno (63 milioni al giorno!) in armamenti. Risorse sottratte alla difesa dalle minacce reali rendono tutti più insicuri.
Oggi un’altra difesa è possibile e necessaria, quella dei diritti sociali dei cittadini e quella della pace, spostando risorse dalla difesa militare alla difesa civile, non armata e nonviolenta.
Un Paese che ospita sul suo territorio decine di testate nucleari, all’interno delle basi militari USA di Ghedi e di Aviano, e che acquista 90 cacciabombardieri F35 – all’inaudito costo di 14 miliardi di euro – progettati per trasportare bombe atomiche, non può non ratificare il Trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari. Dentro allo scandalo della nuova corsa agli armamenti, gli ammodernamenti degli arsenali nucleari puntati contro le teste di tutti sono il vertice della follia.
Oggi, che anche il premio Nobel 2017 è stato dato alla Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari, è necessario chiedere al nostro governo “Italia ripensaci”: sottoscrivi il trattato per l’abolizione delle armi nucleari !
[azionenonviolenta.it]

L'arte della guerra


L’arte della guerra
Il vero impatto del «Pentagono italiano»
Manlio Dinucci

Gli abitanti del quartiere di Centocelle, a Roma, protestano a ragione per l’impatto del costruendo Pentagono italiano sul parco archeologico e la sua area verde (il manifesto, 29 ottobre). C’è però un altro impatto, ben più grave, che passa sotto silenzio: quello sulla Costituzione italiana.
Come abbiamo già documentato sul manifesto (7 marzo), il progetto di riunire i vertici di tutte le forze armate in un’unica struttura, copia in miniatura del Pentagono statunitense, è parte organica della «revisione del modello operativo delle Forze armate», istituzionalizzata dal «Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa» a firma della ministra Pinotti.
Esso sovverte le basi costituzionali della Repubblica italiana, riconfigurandola quale potenza che interviene militarmente nelle aree prospicienti il Mediterraneo – Nordafrica, Medioriente, Balcani – a sostegno dei propri «interessi vitali» economici e strategici, e ovunque nel mondo – dal Baltico all’Afghanistan – siano in gioco gli interessi dell’Occidente rappresentati dalla Nato sotto comando Usa.
Funzionale a tutto questo è la Legge quadro del 2016, che istituzionalizza le missioni militari all’estero (attualmente 30 in 20 paesi), finanziandole con un fondo del Ministero dell’economia e delle finanze.
Cresce così la spesa militare reale che, con queste e altre voci aggiuntive al bilancio della Difesa, è salita a una media di circa 70 milioni di euro al giorno, che dovranno arrivare a circa 100 milioni al giorno come richiesto dalla Nato.
La riconfigurazione delle Forze armate in funzione offensiva richiede sempre più costosi armamenti di nuova generazione. Ultimo acquisto il missile statunitense Agm-88E Aargm, versione ammodernata (costo 18,2 milioni di dollari per 25 missili) rispetto a precedenti modelli acquistati dall’Italia: è un missile a medio raggio lanciato dai cacciabombardieri per distruggere i radar all’inizio dell’offensiva, accecando così le difese del paese sotto attacco.
L’industria produttrice, la Orbital Atk, precisa che «il nuovo missile è compatibile anche con l‘F-35», il caccia della statunitense Lockheed Martin alla cui produzione l’Italia partecipa con l’impianto Faco di Cameri gestito da Leonardo (già Finmeccanica), impegnandosi ad acquistarne 90. Il primo F-35 è arrivato nella base di Amendola il 12 dicembre 2016, facendo dell’Italia il primo paese a ricevere, dopo gli Usa, il nuovo caccia di quinta generazione che sarà armato anche della nuova bomba nucleare B61-12.
L’Italia, però, non solo acquista ma produce armamenti. L’industria militare viene definita nel Libro Bianco «pilastro del Sistema Paese» poiché «contribuisce, attraverso le esportazioni, al riequilibrio della bilancia commerciale e alla promozione di prodotti dell’industria nazionale in settori ad alta remunerazione».
I risultati non mancano: Leonardo è salita al nono posto nella classifica delle 100 maggiori industrie belliche del mondo, con vendite annue di armamenti per circa 9 miliardi di dollari nel 2016. Agli inizi di ottobre Leonardo ha annunciato l’apertura di un altro impianto in Australia, dove produce armamenti e sistemi di comunicazione per la marina militare australiana.
In compenso, per spostare sempre più la produzione sul settore militare, che fornisce oggi a Leonardo l’84% del fatturato, sono state vendute alla giapponese Hitachi due aziende Finmeccanica, Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, leader mondiali nella produzione ferroviaria.
Su questo «pilastro del Sistema Paese» si edifica, con fondi stornati dal budget della Legge di stabilità, il Pentagono italiano, nuova sede del Ministero della Guerra.

(il manifesto, 31 ottobre 2017)

Carovana donne

Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà
CAROVANA DELLA DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE
Da lunedì 20 novembre a Domenica 10 Dicembre 2017
Promossa dalla WILPF
Evento Nazionale di avvio  della Carovana: 
19 novembre ore 10   LIVORNO P.zza della Repubblica

La WILPF Italia ha partecipato, come una delle componenti della società civile unite in ICAN (Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari) Premio Nobel per la Pace 2017, al lungo percorso diplomatico che si è concluso con la stesura del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) adottato il 7 luglio 2017 dall’ONU (122 paesi). Ora il Trattato è aperto alle firme e ratifiche da parte degli Stati, ed entrerà in vigore alla 51° ratifica : ha già ottenuto 53 firme e tre ratifiche. Gli Stati Nucleari e quelli Nato (ad eccezione dell’Olanda) non hanno partecipato alla Conferenza Onu di NY che ha portato al Trattato, e anche l’Italia era assente.
Antefatti Nel nostro paese si è avviata una Campagna “Bando delle armi nucleari: Italia ripensaci” perché l’Italia aderisca al Trattato. Il 14 settembre 2017 è stato inviato alle Istituzioni -Presidente della Repubblica, Presidenti di Camera e Senato, Capo del Governo- una specifica PETIZIONE promossa da Disarmisti Esigenti,WILPF  Italia, Comitato No Guerra No Nato, Pax Christi, IPRI-CCP, Pressenza, LDU, Accademia Kronos, Energia felice, Fermiamo chi scherza col Fuoco Atomico (Campagna OSM-DPN), PeaceLink, La Fucina per la Nonviolenza di Firenze, Chiesa Valdese di Firenze, Comitato per la pace, la convivenza, la solidarietà Danilo Dolci di Trieste,  Mondo senza guerre e senza violenza.
Nella Petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine)si chiede al Governo italiano di firmare il Trattato, avviando previamente il necessario processo di denuclearizzazionedel territorio italiano che ospita circa 70 bombe nucleari Usa, stoccate nelle basi militari di Ghedi ed Aviano, e che accoglie, nei suoi 11 porti nucleari, sottomarini a propulsione nucleare con bombe nucleari a bordo. E questo in violazione dell’art.2 del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) firmato dall’Italia nel 1976. La Petizioneora è apertaalle firme a livello individuale o collettivo. L’orologio della apocalisse nucleare segna due minuti e mezzo alla mezzanotte: è urgente  informare, sensibilizzare e mobilitare la gente perché comprenda che l’impegno su queste tematiche è di vitale importanza per ottenere la sicurezza dei territori, per tutelare la salute della cittadinanza nonché per esigere una economia di pace che è l’unica che può garantire la realizzazione dei diritti oggi negati.
Ruolo delle Donne
Il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) sottolinea l’importanza della partecipazione delle Donne per l’implementazione del Trattato stesso e questo anche in ragione del fatto che le donne sono le prime vittime delle radiazioni nucleari. Si aggiunge poi il grande potere trasformativo delle donne quando  esse agiscono in nome dei diritti collettivi che si ispirano alla giustizia sociale, alla pace e alla tutela dell’ambiente. La Carovana delle Donne per il Disarmo Nucleare sarà un evento inclusivo aperto alla partecipazione di tutti coloro che vogliono impegnarsi per il pieno rispetto della nostra Costituzione, a partire dall’art. 11 che nell’affermare il ripudio della guerra richiede  che l’Italia svolga un ruolo attivo nella promozione di  politiche di Pace.
Durata della Carovana  
da lunedì 20 Novembre a domenica 10 Dicembre 2017:  periodo durante il quale  nei diversi territori che aderiscono alla Carovana si svolgeranno autonome iniziative di informazione, sensibilizzazione, mobilitazione attorno alla Mozione citata.
PARTENZA Lunedì 20 Novembre 2017 “Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia”:il nostro obiettivo è quello di evidenziare che vogliamo garantire un futuro alle giovani generazioni perché possano vivere in un “mondo liberato  della minaccia nucleare”.
CHIUSURA Domenica 10 Dicembre 2017 “Giornata Internazionale dei Diritti Umani”: il nostro obiettivo è quello di evidenziare che il disarmo nucleare è indispensabile per garantire la sicurezza dell’intera umana e che le ingenti spese militari  devono essere impegnate per investimenti  sociali rivolti a garantire il pieno godimento dei diritti (istruzione, sanità, casa, sicurezza dei territori, tutela dell’ambiente, lavoro). In quella data si chiede che una delegazione della Carovana venga ricevuta dal Presidente della Repubblica, in quanto “garante” della Costituzione.
Partenza congiunta da vari luoghi  
Non avendo fondi a disposizione,  abbiamo pensato alla partenza congiunta della Carovana da alcuni luoghi simbolici: Ghedi e Aviano (le basi militari dove sono stoccate del Bombe Nucleari USA), Livorno e Pisa (porto nucleare in sinergia con Camp Darby e Hub militare di Pisa), Trieste (porto nucleare),Napoli (porto nucleare e VI Flotta), alcuni siti della Sicilia e della Sardegna e naturalmente tutte le altre realtà territoriali che vorranno partecipare.
La Carovana si muoverà all’interno del proprio territorio durante il periodo 20 novembre 10 Dicembre, con azioni specifiche di cui sotto diamo alcune indicazioni.

Attività
·        Conferenza stampa
·        Incontro con:  Comandante della Base Militare, Presidente dell’autorità portuale,  Sindaco e Prefetto e consegna della Petizione, del Trattato di Proibizione armi Nucleari, Studio dell’Onu sugli effetti delle radiazioni nucleari, …
·        Presidi cittadini e raccolta di firme per la PETIZIONE:
       (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine)
·        Conferenze, presentazioni di libri sulla tematica, proiezioni di filmati, ecc
·        Incontri con gli studenti sul tema del Pericolo Nucleare , presentazione del libro di Carlo Cassola “La rivoluzione Disarmista”
·        FlashMob
·        Attività di arte per la Pace con un focus specifico sul Disarmo Nucleare e tutela Ambiente
·        Partecipazione alla manifestazione di NonUnaDiMeno in occasione del  25 Novembre Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne
Materiali
·        Striscione con la scritta CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE 20 NOVEMBRE 10 DICEMBRE 2017
·        Mostra “Esigete il disarmo Nucleare” (esiste in due versioni: 13 Pannelli grandi in PVC  oppure 13 locandine plastificate)
·        Testo Petizione
·        Testo Trattato Interdizione armi nucleari
·        Libro di C. Cassola “La Rivoluzione Disarmista” in occasione del Centenario della nascita
Per informazioni:
Antonia Sani: antonia.baraldi.sani@gmail.com    e    Giovanna Pagani: gioxblu24@gmail.com