venerdì 30 novembre 2012

Palestina osservatore permanente all'ONU

Il 29 novembre è stata la Giornata Internazionale di solidarietà con il popolo palestinese indetta dall’Onu.
La data scelta non è casuale: il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale dell’Onu adottò la risoluzione 181, più nota come la Risoluzione della Partizione, con cui si stabiliva la creazione in Palestina di uno Stato ebraico e di uno Stato palestinese, con Gerusalemme corpus separatum sottoposta a un regime internazionale speciale.
Come sappiamo tutti, la storia prese un’altra via e nella regione lo Stato Palestinese non ha finora mai visto la luce. Il 29 novembre 2012 il Presidente Abu Mazen all’Assemblea Generale dell’Onu per richiedere l’ingresso della Palestina come Stato non membro.
Questa la notizia: "L’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è espressa in maniera favorevole alla richiesta di riconoscimento della Palestina come osservatore permanente: l’Autorità Nazionale Palestinese diventa stato osservatore non membro."
L’Italia, come aveva annunciato da Palazzo Chigi, ha votato a favore del riconoscimento. Favorevoli 138, nove contrari e 41 astenuti."
Un passo importante e non solamente formale che permette alla Palestina, tra l’altro, di avere accesso a diverse organizzazioni internazionali e di potersi appellare alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, portando Israele sul banco degli imputati per crimini di guerra e per le continue violazioni dei diritti umani e delle risoluzioni Onu. Un riconoscimento questo che, a differenza di quella di Stato membro, portata all’Onu sempre dal Presidente Abu Mazen il 23 settembre 2011, che stavolta ha avuto bisogno della sola maggioranza semplice. «Oggi le Nazioni Unite, e domani realizzeremo un altro passo avanti: la riconciliazione nazionale», ha dichiarato il Presidente Abu Mazen.
Sono grandi le speranze del popolo palestinese di veder compiere finalmente passi in avanti verso quella riconciliazione davvero necessaria e non più rinviabile.

Eduardo Galeano (scrittore)
"Per giustificarsi, il terrorismo di Stato fabbrica terroristi: semina odio e raccoglie alibi. Tutto indica che questa macelleria a Gaza, che secondo i suoi autori vuole solo eliminare i terroristi, riuscirà a moltiplicarli".
Dal 1948, i palestinesi vivono condannati ad una umiliazione perpetua. Non possono nemmeno respirare senza permesso. Hanno perso la patria, le terre, l’acqua, la libertà, tutto ciò che era loro. Non hanno nemmeno il diritto di eleggere i propri governanti. Quando votano chi non devono votare, vengono castigati. Gaza adesso è castigata. E’ diventata una trappola senza uscita da quando Hamas ha vinto in maniera limpida le elezioni del 2006. Qualcosa di simile era capitato nel 1932, quando il Partito Cominista aveva vinto nelle elezioni in Salvador. Sporchi di sangue, i salvadoregni hanno espiato la loro cattiva condotta e da allora hanno vissuto sottomessi a dittature militari. La democrazie è un lusso che non tutti meritano. Sono figli dell’impotenza i razzi fatti in casa che i militari di Hamas, assediati a Gaza, sparano con una mira approssimativa sulle terre che erano state palestinesi e che l’occupazione israeliana ha usurpato.... [leggi tutto.... ]

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