REGIONALISMO DIFFERENZIATO
Aggressione nascosta all’assetto dello Stato?
di
Jeff Hoffman – Coordinatore del Tavolo per la Pace della Val di Cecina
La proposta del
Governo di riforma del Regionalismo differenziato è un classico esempio di
aggressione nascosta all’assetto dello stato perché tende a dividere il paese
ed è l’esatto opposto di quanto invece prevede il federalismo che di solito
tende a unire un paese, non a spaccarlo.
Ma il messaggio
martellante trasmesso a reti unificate
risale a diverso tempo fa e ripete sempre lo stesso mantra: La Costituzione deve essere riformata.
La manifestazione
mediatica della crisi istituzionale oltre che economica è stato il grilletto
che ha sparato i colpi alla Carta Costituzionale che viene delegittimata da
almeno un ventennio. Il processo, ci ha spiegato anche il Prof Domenico Gallo,
nell’iniziativa promossa dall’ANPI la settimana scorsa a Rosignano è iniziato
nel 96 con lo spettro della lega nord e l’invenzione del “popolo della padania”. In questo caso i ricorso al
mito dell’autodeterminazione dei popoli è un grande errore verso tutti i popoli
che non ne possono godere e fra i quali, lo possiamo dire, c’è anche il popolo
italiano la cui sovranità è stata svenduta tramite patti tuttora segreti o
nascosti nel famoso “armadio della vergogna” dove sono ancora custodite le
prove dei crimini nazisti in Italia e la volontà di abbuiare tutto e non fare i
conti con la Storia.
In seguito, nel
2001, sotto il governo di destra siamo passati alla riforma del titolo quinto.
In un quadro più
allargato si potrebbe temere che lo scopo finale di questa guerra alla
Costituzione sia quello di tagliar fuori lo Stato dalle competenze dei Principi
Fondamentali. Solo che a pensarci meglio i principi fondamentali sono stati
calpestati dall’immediato dopo guerra, con il patto di Washington del 1951 per l’assistenza militare da parte degli
Stati Uniti agli altri stati alleati.
Come ne possiamo
uscire? Unendo la popolazione che ha votato al referendum contro la riforma
renziana della Costituzione sullo stesso medesimo punto: il tradimento
sistematico della Costituzione dovuto all’occupazione militare, economica,
politica e mediatica degli stati uniti d’America. Puntando al rispetto
dell’articolo 11 della costituzione che ripudia la guerra. Non la rifiuta e
basta, la ripudia! Puntando al disarmo nucleare immediato di questo paese e
firmando il trattato per la proibizione del nucleare ne potremmo venir fuori.
Sarebbe il primo
passo vero verso la Liberazione. A proposito del significato del 25 Aprile!
Il Coordinatore del Tavolo per la Pace: Jeff Hoffman
Il Coordinatore del Tavolo per la Pace: Jeff Hoffman
Segreteria Tavolo per la Pace della val di Cecina
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