Succede in questo paese anche ai bambini
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12.05.2019
- Luca Cellini su www.pressenza.com
Succede, quando l’aria che spira
in un paese da stato di diritto, a poco a poco, si trasformi in stato di
polizia, succede quando la voglia di controllo dell’ordine costituito, diventi
talmente forte da farlo divenire insegnamento pedagogico, il gioco del poliziotto
e del carabiniere che usa scudo e manganello a simulare la repressione del
dissenso, succede che dei bambini di 7 e 10 anni di due classi d’una scuola
elementare del Nord si vestino da celerini, indossino caschi e scudi del
reparto mobile in tenuta antisommossa. Succede questo ai giorni nostri in
Italia a Cremona in visita guidata nei giorni scorsi a una caserma dell’Arma
dei Carabinieri, e pochi giorni prima ancora un’altra classe di una scuola
elementare di Carpi che ha ospitato i funzionari del commissariato di Polizia,
venuti a svolgere una “normale” giornata d’insegnamento dei compiti di polizia.
Succede che gli scatti dei
bambini in tenuta antisommossa siano stati distribuiti direttamente dallo
stesso ufficio stampa del Comando provinciale dei Carabinieri di Cremona dove
si vedono alcuni bambini disposti dai militari nell’assetto a “testuggine” a
simulare d’essere nel bel mezzo di incidenti di piazza. Succede che sono
bambini che a malapena hanno appena iniziato a leggere e scrivere Sono gli alunni
delle classi 2ª A e 5ª A della scuola primaria Trento e Trieste di
Cremona.
Succede che l’iniziativa è stata
presentata dall’Arma stessa dal Maggiore Rocco Papaleo nel seguente modo:
“Gli alunni hanno avuto modo di
conoscere i compiti e la struttura dell’Arma dei Carabinieri. Nel corso della
visita è stata illustrata la funzionalità dei mezzi in dotazione, di molti
strumenti tecnici, potendo visitare la Centrale Operativa,
cuore pulsante del Comando Provinciale ed anche la sala “spis” (dove avviene il fotosegnalamento
e vengono verificate le impronte digitali)”.
Succede adesso che lecitamente ci
si chieda se fra le tante cose che si possono insegnare a dei bambini in veste
di tutori dell’ordine, il migliore contributo che possa dare l’Arma all’educazione
alla legalità, sia quello di guidare bambini di 7 e 10 anni disponendoli in
fila come un plotone di carabinieri pronti alla carica.
Succede anche che ci si chieda
com’è che delle insegnanti elementari possano sorridere tranquillamente in
foto, nell’atto di vedere i propri alunni simulare una carica, immortalate
durante questo felice quadretto che pare restituire una perfetta fotografia
della deriva autoritaria e di voglia di controllo di questo paese.
Succede che c’è di che esser
preoccupati oltre che inquieti nel vedere che ciò che accade nel paese che la
tendenza e il desiderio d’imporre l’ordine costituito e placare ogni
dissenso col manganello in questi giorni sia diventato oggetto di simulazione e
insegnamento per dei bambini.
Succede che ci si augura che
domani quanto meno ci possa essere una seria e sana discussione pubblica e
anche politica, che ci distolga dal sonno, che ci faccia riflettere sul
significato di quanto avvenuto, su questa pessima tendenza al prediligere l’uso
della Forza nella risoluzione di ogni problema, tanto da divenire
insegnamento al posto dell’insegnamento al dialogo e alla pacifica
convivenza per i bambini delle elementari, al posto anche del diritto a
quell’età ad essere spensierati, e perchè no diritto ad essere ancora candidi,
essere soltanto bambini.
Succede che forse è il caso che
sia il momento di capire coscientemente, guardare le cose per come stanno,
comprendere che è l’ora di invertire collettivamente, tutti, e responsabilmente
cambiare la rotta di questa deriva, prima diventi troppo tardi.
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