Le navi della morte passano da Livorno
28.05.2019 - Jeff Hoffman su https://www.pressenza.com
La
Toscana è stata inserita nell’intreccio dell’economia di guerra a guida
Stoltenberg all’insaputa dei toscani e dobbiamo iniziare a dirlo.
A
Genova è stata fermata una nave saudita e adesso dobbiamo fermare quelle
statunitensi che portano armi all’Arabia Saudita. La prossima nave
in arrivo è prevista per il 20 giugno prossimo; organizziamo una protesta
nazionale.
Il
molo Italia nel porto di Livorno è quello dove mensilmente avviene il
trasbordo di armi, munizioni e mezzi corazzati. La nave appartiene alla
compagnia privata Global Logistics, ingaggiata dalla difesa statunitense
per questo nobile servizio marittimo meglio noto come “programma di sicurezza marittima”.
L’andirivieni delle navi della Global Logistics va avanti da anni senza
che nessuno voglia accorgersene, a parte una fetta della società civile. I
lavori in corso nella base e intorno alla base di Camp Darby riguardano
proprio il ruolo di “nastro trasportatore” delle armi che Livorno svolge
con il suo porto nucleare. Per essere precisi, è dal marzo 2017
che è iniziato un collegamento regolare tra Livorno e i porti di
Aqaba in Giordania e Gedda in Arabia Saudita. Le navi su cui
vengono caricate armi e carri armati hanno nomi bellissimi tipo Liberty
Passion, Liberty Pride, Liberty Promise e così via. Sono delle modernissime,
enormi navi statunitensi di tipo Ro/Ro (progettate per trasportare veicoli
e carichi su ruote): lunghe 200
metri, dotate ciascuna di 12 ponti con una
superficie totale di oltre 50000
m2, sufficienti al trasporto di un
carico equivalente a 6.500 automobili.
Nel suo
viaggio inaugurale – riportano documentate fonti (AsiaNews e altre) – la
Liberty Passion ha trasportato 250 veicoli militari e altri materiali di
Camp Darby dal porto di Livorno a quello giordano di Aqaba, dove,
attraversato il Canale di Suez, è arrivata il 7 aprile. Dal giugno dello
stesso anno la Rete civica contro la
nuova normalità della guerra e il Tavolo
per la Pace della val di Cecina, organizzano caparbiamente un
presidio di protesta e richiedono alle istituzioni il piano di
emergenza per il porto nucleare che dovrebbe essere reso noto ai
cittadini, come previsto dalla legge. Non c’è dubbio che Livorno sia zona
a rischio come tutti i comuni nel raggio di 50 km dal porto.
Quanto
a Camp Darby, la base ci rende un potenziale target in caso di conflitto e
resta aperta da sempre la questione degli esplosivi usati negli anni di
piombo e nel 92/93, nonché la possibilità che questa ospiti anche armi
nucleari e non convenzionali. Recentemente i sauditi hanno usato
proiettili al fosforo bianco forniti dagli Stati Uniti, che potrebbero
provenire da Camp Darby.
Pisa
e Livorno sono sempre più militarizzate e ci si ammala sempre di più. Il
nesso fra clima, salute ed economia di guerra è così stretto da renderne
difficile la messa a fuoco.
Vogliamo
opporci a tutto questo e al sistema guerra. I presidi a Livorno hanno
luogo ogni secondo sabato del mese dalle 16 alle 19 in Piazza Grande
angolo via Grande. Il 2 giugno celebreremo la festa della Repubblica con
una camminata naturalista/ispettiva intorno a Camp Darby, occasione per
dare una controllata ai lavori in corso e rendersi conto di persona della
vastità dei lavori e della base.
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