“La scuola non è una caserma”
Ecco cosa diceva Gianni Rodari sul grembiule a scuola
La proposta di Matteo Salvini, Ministro
dell’Interno e leader della Lega, in merito al grembiule a scuola, ha riacceso
la consueta polemica sul tema.
Durante un
comizio tenuto a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, Salvini ha infatti
detto: “Abbiamo appena reintrodotto
l’educazione civica a scuola e vorrei che tornasse anche il grembiule per
evitare che vi sia il bambino con la felpa da 700 euro e quello che ce l’ha di
terza mano perché non può permettersela. Ma sento già chi griderà allo scandalo
ed evocherà il duce, ma un paese migliore si costruisce anche con ordine e
disciplina”.
Il tema ha
avuto molti commenti e riflessioni: è questa una questione fondamentale o le
emergenze della scuola sono altre? Strutture fatiscenti, soffitti e
controsoffitti da monitorare: ogni settimana ne crolla qualcuno….
In merito alla “reintroduzione
dell’Educazione civica a scuola”, probabilmente il “Vicepremier” non era a
conoscenza del fatto che l’educazione civica non è mai stata abolita.
Come se la Ministra
per il Sud Barbara Lezzi annunciasse trionfalmente «Abbiamo appena reintrodotto la pizza a Napoli».
Come ben sanno tutti i
docenti di storia, infatti, non è possibile insegnare la Storia stessa — dai
Sumeri a Matteo Salvini — senza parlare di diritti, doveri, leggi,
Costituzione, proprietà, questioni sociali. In due parole, “educazione civica”….
Ma peschiamo dal
passato una riflessione molto valida che inquadra con grande lucidità la
questione grembiule a scuola.
Infatti, un articolo
pubblicato nel 1968 sul Corrierino dei piccoli, a firma di “un certo” Gianni Rodari, riguarda proprio
una riflessione sul tema grembiule, recentemente ripreso da “Famiglia Cristiana”.
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