LA NOSTRA COSTITUZIONE “BENE COMUNE”
Il coordinamento del Tavolo per la pace della Val di Cecina, riunitosi presso il comune di Riparbella (PI) in data 3 luglio 2013, nel protestare per le continue forzature cui è sottoposta la nostra Carta Costituzionale ha stilato un elenco di punti da sottoporre alla politica e alle istituzioni.
Per ciò ci siamo ispirati al nostro “programma” approvato dall'ultima assemblea generale del Tavolo ed alle recenti puntuali prese di posizione dell'ANPI Nazionale e del suo Presidente Carlo Smuraglia:
1. No alle forzature dell'art. 138 per soluzioni presidenzialiste.
La ricerca di poteri forti in un momento di così scarsa credibilità della politica è quanto mai pericoloso. Il segnale delle scarse affluenze al voto richiede non più autorità ma più autorevolezza, più democrazia e più rispetto dei diritti di tutti, anziché calpestarli e restringerli continuamente;
2. Azzerare il piano di acquisto degli F35 con liberazione immediata di risorse da destinare anche ad interventi civili di pace ed alla cooperazione, oltreché al lavoro, alla scuola e alla difesa dell'ambiente e del territorio.
Si potrebbe così, finalmente, in un colpo solo, ripristinare il rispetto di due articoli essenziali della nostra costituzione: gli artt. 1 e 11; E’ necessario rispettare la piena competenza del Parlamento in materia di difesa, anche alla luce del chiaro dettato della L 244, la quale, in particolare al suo art.4, con riformulazione dell’art. 536 del Codice dell’ordinamento militare, riserva come logico il potere decisionale ultimo in tema di ristrutturazione delle Forze armate al Parlamento.
3. Puntare ad un nuovo equilibrio mondiale che veda valorizzare l'ONU rispetto alla Nato e che contempli il superamento del diritto di veto nel consiglio di sicurezza delle N.U.;
4. Ripristinare nel nostro Parlamento il pieno rispetto del carattere Antifascista della nostra costituzione, affrancandolo da scandalose proposte di legge ancora giacenti che prevedono ad es. l'abolizione del comma XII delle norme transitorie (che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista), oppure la parificazione tra ex partigiani ed ex repubblichini di Salò per il riconoscimento della qualifica di militari belligeranti.
A ciò si aggiungano i reiterati tentativi di abolire le feste civili del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno che invece, insieme ai due punti precedenti devono essere considerate patrimonio indisponibile della nostra democrazia;
5. Dar corso finalmente ad una idonea legislazione che veda introdotto, insieme al pieno riconoscimento dei diritti civili, di cittadinanza e di voto a tutti i nati e residenti in Italia, anche il “reato di tortura” colpevolmente assente dal 1988, quando cioè l'Italia ratificò l'apposita “convenzione ONU”;
6. Abolizione immediata delle leggi Bossi-Fini (sui respingimenti e il diritto d'asilo, in palese contrasto con l'art. 10) e Fini-Giovanardi (sul carcere per uso di droghe leggere che interessa ben 25000 detenuti che di ben altro aiuto sociale avrebbero bisogno ed invece sono ad imparare lì, a contatto con i veri delinquenti, a fare poi gli spacciatori). Con l'abrogazione di queste due leggi si darà un contributo determinante al problema del sovraffollamento carcerario e si risponderà dignitosamente ai moniti dell'U.E. contro i respingimenti e sulle condizioni disumane delle nostre prigioni.
Su questi punti, ed altri che potremo denunciare in seguito, intendiamo impegnare il Parlamento, inviando copia del presente comunicato ai presidenti di Camera e Senato, ai Gruppi parlamentari, ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio, alla rete e alla stampa.
Riparbella, 3 luglio 2013
Il coordinatore dell’Alta Val di Cecina: Graziano Pacini cell 320 8461141
Il coordinatore della Bassa Val di Cecina: Michele Bianchi cell. 3402557261
Segreteria Tavolo per la Pace della Val di Cecina
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Palazzo Comunale di Castagneto Carducci, via Marconi n. 4
Tel 0565 778261 - Fax 0565 763845 cell. 333 2526023 (Teresa)
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