mercoledì 25 aprile 2018
mercoledì 18 aprile 2018
martedì 10 aprile 2018
Il coraggio di essere scomodi
Tavolo per la Pace della val di
Cecina
Comunicato stampa
Castagneto Carducci li 9/4/2018
IL CORAGGIO DI ESSERE SCOMODI

L’iniziativa ha degli
ottimi compagni di viaggio come l’Arci Bassa val di Cecina, il Comitato No
guerra No NATO con sede a Firenze, la Lega
Internazionale di Donne per la Pace e la Libertà (Wilpf)
comitato locale di Livorno e l'Associazione Mestizzaje di Cecina.
Perchè il Tavolo per la Pace della
val di Cecina insieme alle suddette associazioni ha deciso di presentare questo
libro, a dir la verità, un po' scomodo per la tematica che affronta?
Il libro è nato per dare un volto e
un perché a una congiunzione. «Nel commando c’era anche una donna...», titolavano spesso i giornali
qualche decennio fa. Anche.
Un mondo intero racchiuso in una parola. A sottolineare l’eccezionalità ed
escludere la dignità di una scelta. Sia pure in negativo. Nel sentire comune,
una donna prende le armi per amore di un uomo, per cattive conoscenze. Mai per
decisione autonoma. Al genere femminile spetta un ruolo rassicurante.
In
un’epoca in cui sembra difficile persino schierarsi «controcorrente», le
«streghe» delle quali si racconta nel libro emergono dal recente passato con la
forza delle loro scelte. Dieci militanti politiche (Elena Angeloni, Margherita
Cagol, Annamaria Mantini, Barbara Azzaroni, Maria Antonietta Berna, Annamaria
Ludmann, Laura Bartolini, Wilma Monaco, Maria Soledad Rosas, Diana Blefari) che
dagli anni Settanta all’inizio del nuovo millennio, in Italia, hanno impugnato
le armi o effettuato azioni illegali all’interno di differenti organizzazioni e
aree della sinistra rivoluzionaria, sacrificando la vita per il loro impegno. Un romanzo biografico corale per
capire la storia recente del nostro paese attraverso le scelte di dieci donne.
Come nel libro così anche all’iniziativa vi sarà un contributo di Silvia
Baraldini, tra l’altro, dal 1999 cittadina onoraria di un comune della val di
Cecina. Sarà uno spaccato completamente diverso, infatti non sarà solo la
presentazione di un libro, ma anche una lettura di poesie e un dibattito dove
il tema sarà sempre e comunque “le donne e la società in cui vivono e hanno
vissuto”.
Alla presentazione del libro,
dichiara Jeff Hoffman, uno dei due coordinatori del Tavolo per la Pace, seguirà
una cena raccolta fondi dove con 18
euro si potranno gustare ottimi piatti messi a disposizione dai gentili gestori
del Ristorante “L’Acqua Pazza” in
via Carlo Ginori n. 89 a
Marina di Cecina.
Prenotazioni alla segreteria del
Tavolo Pace 0565 778276 oppure al 333 2526023.
Il coordinatore della Bassa val di Cecina: Jeff
Hoffman cell. 328 8077994
Segreteria
Tavolo per la Pace della val di Cecina
Comune di
Castagneto Carducci (LI)
Via della
Repubblica 15/B
Tel 0565
778276 - Fax 0565 763845 cell. 3332526023
Masters of war
PADRONI DELLA GUERRA
(Masters of war – Bob Dylan 1963)
"Masters
of war" fa sussultare lo stesso Dylan. "Non avevo davvero scritto
niente di simile prima," ricorda "non canto canzoni dove si augura la
morte a qualcuno, ma in questa non ho potuto farne a meno.
La canzone è come un cazzotto, una reazione alla goccia che fa traboccare il vaso, un sentimento del tipo "cosa puoi fare?".
La collera (che è tanto angoscia quanto rabbia) è una sorta di catarsi, un modo per ottenere un sollievo temporaneo da una sensazione pesante di impotenza che affligge molti che non riescono a capire una civiltà che spinge con i propri mezzi truffaldini a dimenticare, e che definisce tale atto un’azione di pace.
La canzone è come un cazzotto, una reazione alla goccia che fa traboccare il vaso, un sentimento del tipo "cosa puoi fare?".
La collera (che è tanto angoscia quanto rabbia) è una sorta di catarsi, un modo per ottenere un sollievo temporaneo da una sensazione pesante di impotenza che affligge molti che non riescono a capire una civiltà che spinge con i propri mezzi truffaldini a dimenticare, e che definisce tale atto un’azione di pace.
Venite padroni della guerra
voi che costruite i grossi cannoni
voi che costruite gli aeroplani di morte
voi che costruite
tutte le bombe
voi che vi
nascondete dietro i muri
voi che vi
nascondete dietro le scrivanie
voglio solo che
sappiate
che posso vedere
attraverso le vostre maschere
Voi che non avete mai fatto nulla
se non costruire per distruggere
voi giocate con il mio mondo
come se fosse il vostro piccolo giocattolo
voi mettete un fucile nella mia mano
e vi nascondete dai miei occhi
e vi voltate e correte lontano
quando volano le veloci pallottole
Come Giuda dei tempi antichi
voi mentite e ingannate
una guerra mondiale può essere vinta
voi volete che io creda
ma io vedo attraverso i vostri occhi
e vedo attraverso il vostro cervello
come vedo attraverso l'acqua
che scorre giù nella fogna
Voi caricate le armi
che altri dovranno sparare
e poi vi sedete e guardate
mentre il conto dei morti sale
voi vi nascondete nei vostri palazzi
mentre il sangue dei giovani
scorre dai loro corpi
e viene sepolto nel fango
Avete causato la peggior paura
che mai possa spargersi
paura di portare figli
in questo mondo
poiché minacciate il mio bambino
non nato e senza nome
voi non valete il sangue
che scorre nelle vostre vene.
Che cosa sono io per parlare quando
non è il mio turno?
Direte che sono giovane
direte che non ne so abbastanza.
Ma c'è una cosa che so
anche se sono più giovane di voi:
so che perfino Gesù
non perdonerebbe quello che fate
Voglio farvi una domanda:
il vostro denaro vale così tanto
vi comprerà il perdono
pensate che potrebbe?
Io penso che scoprirete
quando la morte esigerà il pedaggio
che tutti i soldi che avete accumulato
non serviranno a ricomprarvi l'anima
E spero che moriate
e che la vostra morte giunga presto
seguirò la vostra bara
in un pallido pomeriggio
e guarderò mentre
vi calano giù nella fossa
e starò sulla vostra tomba
finché non sarò sicuro che siate morti !
mercoledì 4 aprile 2018
Schengen per forze NATO
Ue, Area Schengen per le forze Nato
Il Piano d’azione è stato deciso
in realtà non dalla Ue, ma dal Pentagono e dalla Nato.
Nel 2015, il generale Ben Hodges, comandante
delle forze terrestri Usa in Europa (U.S. Army Europe), ha richiesto
l’istituzione di «un’Area Schengen militare» così che le forze Usa, per
fronteggiare «l’aggressione russa», possano muoversi con la massima rapidità da
un paese europeo all’altro, senza essere rallentate da regolamenti nazionali e
procedure doganali.
Tale richiesta è stata fatta
propria dalla Nato: il Consiglio Nord Atlantico, riunitosi l’8 novembre 2017 a livello di ministri
della Difesa, ha chiesto ufficialmente all’Unione europea di «applicare
legislazioni nazionali che facilitino il passaggio di forze militari attraverso
le frontiere» e, allo stesso tempo, di «migliorare le infrastrutture civili
così che siano adattate alle esigenze militari».
Il 15 febbraio 2018, il Consiglio
Nord Atlantico a livello di ministri della Difesa ha annunciato la costituzione
di un nuovo Comando logistico Nato per «migliorare il movimento in Europa di
truppe ed equipaggiamenti essenziali alla difesa».
Poco più di un mese dopo, l’Unione
europea ha presentato il Piano d’azione sulla mobilità militare, che risponde
esattamente ai requisiti stabiliti dal Pentagono e dalla Nato. Esso prevede di
«semplificare le formalità doganali per le operazioni militari e il trasporto
di merci pericolose di tipo militare».
Si prepara così «l’Area Schengen
militare», con la differenza che a circolare liberamente non sono persone ma
carrarmati. Movimentare carrarmati e altri mezzi militari su strada e per
ferrovia non è però lo stessa cosa che farvi circolare normali autoveicoli e
treni.
Si devono perciò rimuovere «le
esistenti barriere alla mobilità militare», modificando «le infrastrutture non
adatte al peso o alle dimensioni dei mezzi militari, in particolare ponti e
ferrovie con insufficiente capacità di carico». Ad esempio, se un ponte non è
in grado di reggere il peso di una colonna di carrarmati, dovrà essere
rafforzato o ricostruito.
La Commissione europea
«individuerà le parti della rete trans-europea dei trasporti adatte al
trasporto militare, stabilendo le necessarie modifiche». Esse dovranno essere
effettuate lungo decine di migliaia di chilometri della rete stradale e
ferroviaria. Ciò richiederà una enorme spesa a carico dei paesi membri, con un
«possibile contributo finanziario Ue per tali opere».
Saremo comunque sempre noi
cittadini europei a pagare queste «grandi opere», inutili per usi civili, con
conseguenti tagli alle spese sociali e agli investimenti in opere di pubblica
utilità. In Italia, dove scarseggiano i fondi per la ricostruzione delle zone
terremotate, si dovranno spendere miliardi di euro per ricostruire
infrastrutture adatte alla mobilità militare.
I 27 paesi della Ue, 21 dei quali
appartengono alla Nato, vengono ora chiamati ad esaminare il Piano. L’Italia
avrebbe quindi la possibilità di respingerlo.
Questo però significherebbe, per
il prossimo governo, opporsi non solo alla Ue ma alla Nato sotto comando Usa,
cominciando a sganciarsi dalla strategia che, con l’invenzione della minaccia
russa, prepara la guerra, questa sì vera, contro la Russia. Sarebbe una
decisione politica fondamentale per il nostro paese ma, data la sudditanza agli
Usa, resta nel regno della fantapolitica.
di Manlio Dinucci
il manifesto, 3 aprile 2018
martedì 3 aprile 2018
Schengen militare
La Commissione europea propone di aprire l’Unione agli
eserciti della NATO
[ Rete Voltaire - 30
marzo 2018 ]
Diversamente da quel che potrebbe
suggerire il riferimento agli accordi di libera circolazione di Schengen, lo
«Schengen militare» non è un progetto europeo, bensì della NATO.
Non mira ad autorizzare la circolazione senza formalità degli eserciti degli Stati membri sul territorio dell’Unione, ma ad accordare questo privilegio a tutti gli eserciti della NATO (compresi gli eserciti USA e turco). Da qui l’importanza prioritariamente accordata a porti e aeroporti che si trovano sulla rete viaria.
Non mira ad autorizzare la circolazione senza formalità degli eserciti degli Stati membri sul territorio dell’Unione, ma ad accordare questo privilegio a tutti gli eserciti della NATO (compresi gli eserciti USA e turco). Da qui l’importanza prioritariamente accordata a porti e aeroporti che si trovano sulla rete viaria.
Il progetto non deve essere
interpretato basandosi sull’attualità (il caso Skripal). È stato concepito
dalla NATO due anni fa e se ne trova menzione già in un rapporto parlamentare
della UE dell’ottobre 2016. Secondo documenti interni dell’Alleanza, il piano
potrebbe diventare operativo sia in caso di guerra contro la Russia sia in caso
di sollevamenti popolari in uno degli Stati membri della NATO (A quando
l’esercito americano per reprimere le rivolte nelle periferie delle grandi
città?).
Venticinque dei ventotto Paesi
membri della UE sono invitati a stendere una carta delle vie di comunicazione e
a precisare i lavori, tunnel e ponti, necessari a rendere le strade praticabili
agli eserciti della NATO. Questi Paesi dovranno anche intendersi sulle deroghe
alle leggi e ai regolamenti che vietano il trasporto sui loro territori di armi
e materiale militare.
[fonte: www.voltairenet.org]
[fonte: www.voltairenet.org]
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