giovedì 25 ottobre 2018

Presidio di protesta


Presidio di protesta in Via Grande a Livorno



Arriva nel porto di Livorno ancora una nave della flotta che trasporta armamenti per conto del Dipartimento della Difesa Statunitense, la flotta che chiamano del "Programma di Sicurezza Marittima". Questa è la volta della Liberty Passion, ma un altro arrivo ci sarà l'11 dicembre e un altro ancora il 30 dicembre.
Camp Darby è la più grande santabarbara del pianeta al di fuori degli USA e da lì e dal porto di Livorno si rifornisce il fronte della guerra in Siria e Yemen.
Diciamo basta all'uso del porto di Livorno per la guerra, non vogliamo essere la retrovia delle guerre americane.

APPUNTAMENTO IN VIA GRANDE, ANGOLO VIA DEL GIGLIO A LIVORNO - NEI PRESSI DEL MERCATO
Presidio di protesta in Via Grande a Livorno:
il 26 Ottobre alle 10:30 per l’arrivo in porto della Liberty Passion;
il 12 Dicembre per l’arrivo della Liberty Promise.

La Liberty Peace arriverà il 30 Dicembre.
Sono tutte navi del Maritime Security Program (MSP), il programma del Dipartimento della Difesa USA per il trasporto di armi.
Con CAMP DARBY fra Pisa e Livorno, siamo di fatto RETROVIA delle guerre americane dal 1990 in poi, siamo infatti “zona di territorio alle spalle delle grandi unità operanti, ove si svolge il fluire dei rifornimenti, s’impiantano i depositi di materiale, le officine di riparazione e si raccoglie e ordina tutto ciò che serve ad alimentare l’attività nell’area di combattimento”
(“Retrovia” in vocabolario Treccani)
Oggi sono ormai avviati i lavori per un nuovo troncone ferroviario dalla Stazione di Tombolo all’Area Stoccaggio Munizioni interna alla base, con un nuovo ponte girevole sul Canale dei Navicelli, e il rifacimento della banchina di Tombolo Dock, per una più rapida ed efficiente movimentazione dei carichi di armi che arrivano o partono via mare, direttamente dal porto di Livorno.
Le elezioni di mid-term negli Stati Uniti (6 novembre 2018) determineranno la prosecuzione della guerra in Siria o il suo spostamento su un altro campo di battaglia.
Come si conviene quando è in campo l’Arabia Saudita, continua la guerra in Yemen nel silenzio, come quello che ha accompagnato la macellazione del giornalista Khashoggi.

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