Comunicato
del 1° settembre 2018
la Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità
della Guerra
e il Tavolo Per la
Pace
convocano
un
PRESIDIO DI PROTESTA
in
Via Grande angolo Via del Giglio, lunedì 3 settembre,
dalle
ore 10:00 alle 13:00.
Arriva il 2 settembre nel porto di Livorno la Liberty Promise.
Dopo aver fatto scalo nei porti della costa orientale
degli Stati Uniti di Charleston, Port Newark, Philadelphia, Wilmington e Boston
il 23 agosto la
Liberty Promise ha iniziato la traversata atlantica con
destinazione Livorno, da dove proseguirà verso Aqaba in Giordania e Jeddah in
Arabia Saudita.
La Liberty Promise è una nave a caricamento
orizzontale costruita nel 2010, di 57.030 tonnellate di stazza lorda, 21.359
tonnellate di carico netto, lunghezza 200 metri, larghezza 32 metri, pescaggio
attuale 9 metri
La sua posizione, rilevata alle ore 08:47 di questa
mattina 2 settembre 2018, è quella all’altezza dell’isola di Palma di Maiorca che
si rileva dalla schermata allegata.
La Liberty Promise è una delle navi della flotta del
Maritime Security Program (MSP).
Il Maritime Security Program ha la finalità di mettere a
disposizione delDipartimento della Difesa degli Stati Uniti una flotta di proprietà privata per intervenire nelle aree
di crisie rifornire la linea del fronte di bombe, razzi, esplosivo ad alto
potenziale, munizioni, tank, jeep e camion e quant’altro materiale militare
necessario.
Camp Darby è “il più grande arsenale USA” del pianeta, “al
di fuori della madrepatria”, ha detto recentemente il colonnello comandante la
guarnigione Us Army Italy di Vicenza e Camp Darby.
Perciò navi del MSP fanno regolarmente scalo a Livorno,
per rifornire Camp Darby e da Camp Darby rifornire il fronte, oggi in Siria e
Yemen.
Fra l’altro, l’amministrazione statunitense sta per dare
il via a una massiccia riorganizzazione delle infrastrutture all’interno della
base: un investimento di decine di milioni di dollari, confermatorecentemente,
per realizzare un nuovo troncone ferroviario e il rifacimento di una banchina
attrezzata lungo il canale navigabile dei Navicelli che attraversa Camp Darby,
collegato direttamente al porto di Livorno, in modo da garantire una più rapida
ed efficiente movimentazione dei carichi di armi che arrivano o che partono via
mare, direttamente dal porto di Livorno.
In Yemen la bomba che il 9 agosto scorso ha
massacrato 40 bambini di uno scuolabus era una bomba MK 82 a guida laser da 227 chili prodotta da
General Dynamics.
Lancia missili Javelin anti-carro di produzione
Raytheon/Lockheed Martin, "Tube-launch, Optically tracked, Wire-guided”
ancora della Raytheon,camion blindati di tipo Hmveein, e altre armi e materiali
militari ancora di produzione
statunitense sono ritrovati in Iraq e Siria nelle aree riconquistate all’Isis.
L’uso di Camp Darby per rifornire il fronte in
Siria e Yemen deve finire.
L’uso che
in questo periodo gli Stati Uniti fanno di Camp Darby è al di fuori di quanto
previsto dall’articolo 3 del Trattato nordatlantico, sul quale si basa la
legittimità della presenza e dell’uso delle basi americane in Italia, e non
deve essere consentito.
La
Rete Civica
Livornese Contro la
Nuova Normalità della Guerra in collaborazione col Tavolo per
la Pace, dopo i
precedenti del 10 Agosto, 13 luglio, 15 giugno e 5 maggio, ancora una volta
convoca, questa volta per Lunedì 3
settembre, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 in Via Grande a Livorno, angolo via
delGiglio, un presidio per:
·
informare le livornesi e i livornesi che le armi per la guerra in
Siria e Jemen vengono da Camp Darby facendo della nostra città una vera e
propria retrovia di una guerra non nostra;
·
raccogliere firme su una lettera indirizzata ai sindaci di Pisa e
Livorno, al presidente della Regione Toscana e ai parlamentari di ogni
schieramento eletti sul territorio affinché si attivino con ogni iniziativa
utile a impegnare il Governo a intraprendere nei confronti dell’alleato tutti i
passi necessari a ricondurlo al rispetto rigoroso del Trattato Nordatlantico e
degli accordi bilaterali collegati stipulati.
Livorno non vuole essere retrovia della guerra americana
Le guerre degli Stati Uniti non sono “in automatico” anche
nostre
Si ripristini quanto prima la legalità nelle relazioni
internazionali,
anche quando si tratti di “alleato privilegiato”
Non si consenta l’avvio dei lavori di potenziamento di Camp
Darby,
fino a quando la questione giuridica non sia chiarita
e sia ripristinata la corretta e rigorosa applicazione
del Trattato per il quale le basi americane sono presenti in
Italia
Livorno 1° settembre 2018
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