Comunicato stampa unitario della Rete della Pace a cui Il
Tavolo per la Pace
della Val di Cecina aderisce e con cui abbiamo portato avanti la campagna per
"Un'altra difesa è possibile"
In occasione del 15 dicembre (quarantacinquesimo anniversario
dell'approvazione della prima Legge italiana di riconoscimento dell'obiezione
di coscienza al servizio
militare e istitutiva del servizio civile, la n. 772 del 15.12.1972), viene
diffuso questo editoriale comune della Campagna "Un'altra difesa è possibile"
sottoscritto da Direttori di diverse riviste e che sarà pubblicato su molti
siti che sostengono la proposta di una Legge per la Difesa civile non armata e
nonviolenta.
Un'altra difesa è possibile
Difendiamoci, sì, ma da chi e come?
Nel dibattito sulla "legittima difesa" ci dev'essere un
punto fermo: riconoscere che l'uso della forza è prerogativa dello Stato e non
può essere lasciato al libero arbitrio del singolo.
La “difesa” è un punto decisivo nella pratica della nonviolenza
attiva. Difesa della vita, difesa dei diritti, difesa della libertà, difesa dei
più deboli, difesa dell’ambiente. La storia della nonviolenza moderna è storia
di movimenti di difesa, da Gandhi che difendeva il suo popolo dal colonialismo,
fino al Premio Nobel per la Pace
2017 assegnato alla Campagna per la messa al bando della armi nucleari che ci
difende dall'olocausto atomico. Oggi i movimenti nonviolenti nel mondo agiscono
in difesa della pace e per salvare la vita a chi fugge dalle guerre.
La difesa personale e collettiva è al centro della Campagna
nonviolenta “Un’altra difesa è possibile” che vuole introdurre nelle nostre
istituzioni la “Difesa civile non armata e nonviolenta” per mettere in campo
capacità di prevenzione, di mediazione e di risoluzione dei conflitti.
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ITALIA-ISRAELE: LA «DIPLOMAZIA DEI
CACCIA»
Comitato
promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
14 dic 2017 — Manlio Dinucci
I governanti europei – dalla rappresentante esteri della
Ue Mogherini al premier italiano Gentiloni, dal presidente francese Macron alla
cancelliera tedesca Merkel – hanno preso formalmente le distanze dagli Usa e da
Israele sullo status di Gerusalemme. Si sta creando una frattura tra gli
alleati? I fatti mostrano il contrario.
Poco prima della decisione di Trump su Gerusalemme
capitale di Israele, quando già essa era preannunciata, si è svolta la Blue Flag 2017, la più
grande esercitazione internazionale di guerra aerea nella storia di Israele,
alla quale hanno partecipato Stati uniti, Italia, Grecia e Polonia e, per la
prima volta alla terza edizione, Francia, Germania e India.
Per due settimane piloti degli otto paesi, di cui sei
membri della Nato, si sono esercitati con 70 aerei nella base israeliana di
Ovda nel deserto del Negev, assistiti da 1000 militari del personale tecnico e
logistico.
L’Italia ha partecipato con quattro caccia Tornado del 6°
Stormo di Ghedi, due da attacco e due da guerra elettronica. Gli Stati uniti,
con sette F-16 del 31st Fighter Wing di Aviano.
Poiché tali aerei sono addetti al trasporto delle bombe
nucleari Usa B-61, sicuramente i piloti italiani e statunitensi si sono
esercitati, insieme agli altri, anche a missioni di attacco nucleare. Secondo
le informazioni ufficiali, sono state effettuate oltre 800 missioni di volo…
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