Sicurezza internazionale
nell’era di Trump
Questo il titolo della tavola rotonda organizzata dal comune di
Rosignano con l’Uspid a Villa Celestina a Castiglioncello. E le domande nascono
spontanee: Siamo sicuri di voler ospitare tutte queste bombe atomiche? L’Italia
non aveva votato contro le centrali nucleari? E allora perché dobbiamo tenerci
le bombe?
Erano presenti il Prof Paolo Cotta Ramusino, la prof.ssa Enza
Pellecchia, l’on Massimo Artini e il segretario dell’Uspid, prof Diego Latella ed altre personalità dell'organizzazione di scienziati.
“L’atomica in Italia non ha motivo di starci” e
non ha motivo di esistere. Questa l’opinione espressa trasversalmente dagli
scienziati dell’uspid e da tutti i relatori dell’incontro svoltosi a Villa
Celestina a Castiglioncello il 21 settembre scorso. Secondo la professoressa
Enza Pellecchia, direttrice del dipartimento dell’Università di Pisa di scienze
per la pace e docente di diritto è un problema di democrazia e di opacità visto
che gli italiani sono stati tenuti sistematicamente all’oscuro della presenza di
bombe atomiche usa all’interno dei confini italiani. Attualmente le bombe
atomiche presenti in Italia sono 60. Gli accordi che hanno previsto
“l’ospitalità” delle bombe è stato fatto fra Italia e usa, non è un accordo con
la Nato, ricorda la docente. Tuttavia l’organizzazione della nato è stata
definita “organizzazione nucleare”.
L’Europa ospita 180 bombe di cui60 in Italia. Il prof
Ramusino, segretario di PUGWASH e cofondatore dell’USPID (unione scienziati per
il disarmo) ha sottolineato che il nostro paese dovrebbe assolutamente firmare
il nuovo trattato dell’ONU di messa al bando delle armi nucleari, evidenziando
che sono gli stessi militari italiani a ritenere la questione costosa ed
inutile.
L’Europa ospita 180 bombe di cui
Il Tavolo Per la Pace della Val di Cecina sta
tracciando un percorso di sensibilizzazione per le scuole ed i cittadini in
collaborazione con l’Anpi, Arci e con l’Uspid e sta inviando a tutti i comuni
appartenenti al Tavolo una mozione per fare pressioni sul governo e sulle
istituzioni affinchè il nostro paese firmi il nuovo trattato dell’Onu che di
per sé è già un enorme risultato di mediazione al tavolo delle Nazioni Unite.
Ora va firmato!
[ Jeff
Hoffman ]