venerdì 28 dicembre 2012

Attività di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato si accinge a diventare “bene culturale testimonianza della storia collettiva e simbolo della lotta contro la mafia”.

Venerdì 7 dicembre scorso, giorno in cui si commemorava l'ottavo anniversario della morte della mamma del militante ucciso dalla mafia il 9 maggio '78, è stato compiuto il primo passo: davanti la porta della casa in cui vissero Felicia e Peppino, insieme a tutta la famiglia Impastato è stata apposta una targa.
"E' un fatto importante, perchè è la prima volta che un luogo simbolo della lotta alla mafia ottiene un riconoscimento istituzionale del genere; un riconoscimento voluto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano", dichiara Giovanni Impastato, figlio di Felicia e fratello di Peppino.
"A livello regionale è stato fatto tutto quello che doveva essere fatto affinchè Casa Memoria diventasse bene culturale, adesso per completare l'iter la pratica dovrà essere vagliata dal Ministero dei Beni culturali", conclude.
Doveva essere il presidente della Regione Rosario Crocetta a scoprire la targa affissa davanti Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato di Cinisi, nell’8° anniversario della morte della madre del militante di democrazia proletaria, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, ma per impegni improrogabili non ha potuto ritrovarsi tra quelle mura che si accingono a diventare un bene culturale a testimonianza della storia collettiva e per la sua valenza simbolica di esempio di civilta’ e di lotta alla mafia”.
Alla cerimonia, oltre a Giovanni Impastato, erano presenti l'onorevole Giuseppe Lumia e i sindaci di sette comuni dell'hinterland, tra i quali Salvatore Palazzolo e Massimo Cucinella, primi cittadini rispettivamente di Cinisi (luogo in cui si trova Casa Memoria) e Terrasini.
Verso il 9 maggio 2013….

Il 18/12 L’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e il Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato” di Palermo, presso i locali dell’ex Casa Badalamenti (C.so Umberto I, 183 - Cinisi), hanno presentato il prossimo raduno dei sindaci che si svolgerà nella giornata del 9 Maggio 2013 in occasione del 35° anniversario della morte di Peppino Impastato.
[Nella foto i Sindaci nella ex casa di Don Tano Badalamenti (la casa dei 100 passi), il 9 maggio 2012]
Presenti il vice – presidente nazionale di Avviso pubblico Gabriele Santoni; il presidente del “Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato” di Palermo Umberto Santino; il presidente nazionale del CNCA Don Armando Zappolini; il presidente regionale del CNCA Salvo Cacciola.
Già quest’anno, dopo un appello promosso da Giovanni Impastato e da Casa Memoria Impastato, molti sindaci di comuni aderenti ad Avviso pubblico hanno partecipato alle iniziative in programma per il 9 maggio 2012.
A livello locale hanno anche aderito le associazioni: “Musica e Cultura”, Asadin, Azione Cattolica Ecce Homo, Istituto comprensivo“Giovanni Meli”, la Consulta giovanile, Associazione calcio Città di Cinisi, Assessorato alla cultura, Biblioteca comunale.
L’evento, è diventato un appuntamento annuale ed ha creato una rete tra gli enti e le associazioni locali e le grandi organizzazioni nazionali (Acli, Agesci, Arci, Libera, CGIL, CNCA, Emergency, Lega ambiente, Uisp).
Per il prossimo 9 Maggio le associazioni promotrici hanno rinnovato l’invito ad altre associazioni e cittadini ad aderire, con proposte per preparare insieme il programma.
Alla fine dell’incontro, sono state poste altre due “pietre d’inciampo”, dedicate alla memoria di Felicia Bartolotta Impastato, davanti Casa Memoria Impastato e l’ex casa Badalamenti, per continuare il percorso dei “Cento passi”, previsto nel progetto “Un ponte per la memoria”. E' intervenuto anche il presidente della Fondazione di studi sulla 'ndrangheta Claudio La Camera coordinatore del progetto “Un ponte per la memoria”.
Carmen Consoli - Ciuri di campu (fiore di campo)

giovedì 27 dicembre 2012

La Costituzione più bella del mondo

La Costituzione più bella del mondo

Appassionata lettura di Roberto Benigni della nostra Costituzione, la più bella del mondo, nello spettacolo andato in onda lunedì scorso.
"La Costituzione senza conoscenza si trasforma in un pezzo di carta senza valore, esige conoscenza, che è la risposta più consona all’ignoranza".
Cosa ha fatto Benigni? L’ha spiegata e l’ha spiegata con amore. In modo che  si capisse, come sia possibile  trovare una soluzione ai problemi che abbiamo di fronte e ribadire la “direzione per affrontarli nel senso d’una società giusta, nella quale vorremmo vivere  e per la quale anche sacrifici e rinunce  valgono la pena. In due parole: fiducia e speranza”.
Benigni si è posto come giullare della Costituzione cioè colui che canta e ride e ama. In tal modo anche la parte politica, le sue frecciate contro B. paradossalmente non facevano più ridere ma mostravano l’immenso divario tra un asservimento delle leggi al proprio volere individuale,  giocando con l’ignoranza di chi non conosce il senso alto della Costituzione e i principi di quest’ultima che al primo posto mettono l’etica del governare appoggiandosi a leggi sacralmente giuste….

art. 11:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.




sabato 22 dicembre 2012

Notizie...

Gli istinti bestiali dell'uomo hanno seminato tristezza, morte, dolore e anche un po' di assuefazione.
Ma esiste ancora il coraggio e la dignità di chi non si arrende, di chi si ribella, di chi va controcorrente.

"Contro" è la voglia di lottare, è la voglia di cambiare.       (Augusto Daolio)

Contro i fucili, carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe
contro il cielo che ormai è pieno di tanti
ordigni nucleari
contro tutti i capi al potere che non sono ignari.

Contro i massacri di Sabra e Chatila
contro i folli martiri dell'Ira
contro inique sanzioni, crociate americane
per tutta la gente che soffre, e che muore di fame.

Contro chi tiene la gente col fuoco
contro chi comanda e ha in mano il gioco
contro chi parla di fratellanza, amore, libertà
e poi finanzia guerre e atrocità.

Contro il razzismo sudafricano
contro la destra del governo israeliano
conto chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha
per tutta la gente ormai stanca che vuole verità.

Contro tutte le intolleranze
contro chi soffoca le speranze
contro antichi fondamentalismi e nuovi imperialismi
contro la poca memoria della storia.

Contro chi fa credere la guerra un dovere
contro chi vuole dominio e potere
contro le medaglie all'onore, alla santità
per tutta la gente che grida libertà !
[Nomadi]





F35: la rinuncia del Canada
(Tonio Dell'Olio)
Il Canada nel 2006 aveva assunto la decisione di dotare la propria aviazione militare degli F35. Qualche giorno fa il Parlamento di quel Paese a larghissima maggioranza ha rinunciato a quell’affare: Costano troppo.
Inizialmente 65 milioni di dollari per ciascun esemplare e oggi il prezzo è lievitato fino a 150 - 180 milioni per ciascun aereo.
L’Italia ha invece confermato l’acquisto dei suoi 90 pezzi rinunciando al progetto iniziale di 135. Ai deputati canadesi ha parlato anche Steve Lucas, già Chief dell’Air Staff dell’aviazione canadese che ha rivelato che i vertici militari all'epoca non dissero tutta la verità sulle caratteristiche e l’efficienza di quegli aerei che non garantiscono pienamente le caratteristiche che vantano.
Che bello pensare invece che in Italia sappiamo tutta la verità e che siamo più ricchi dei canadesi. Dimenticavo di dire che quando uno dei partner del progetto si ritira, il prezzo lievita per gli altri. Ma a quanto pare noi non abbiamo alcun problema. Se a qualcuno interessa la rassegna stampa, in Italia ieri ne hanno parlato due quotidiani e pochi siti di informazione online. I soliti pacifisti: La Stampa di Torino e Il Sole 24 ore, forse preoccupati della possibile crisi dell’industria statunitense dell’aeronautica….

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PRATO, CROCEVIA DELLE MAFIE
MONTEMURLO E LA CAMORRA
Montemurlo è il secondo comune della piccola provincia pratese. Terra d’industria e di telai, zona molto tranquilla. Ideale per la camorra per posizionarci una importante base operativa in Toscana.
Nel 1999, nell’afosa primavera e dinanzi al campo sportivo del circolo Arci, viene colpito a morte Vincenzo Cozzolino. Colpi di pistola a go-go rompono il silenzio “catacombale” della cittadina alle porte di Prato. L’arma usata: Makarov 7.62 in dotazione alle forze di polizia della ex Jugoslavia che venne ritrovata all'interno della Audi A3 su cui la vittima e il cognato erano appena saliti. I killer fuggirono su una Fiat Uno che era stata rubata il giorno prima a Montecatini Terme e lasciata nel pratese.
L’assassinio e’ il segno della presenza della camorra nel pratese, che vuole punire chi ha “sgarrato”: Vincenzo detto “O' Pazzo“, venne ucciso perchè aveva assunto il predominio nel commercio degli abiti usati, intralciando, di fatto, le attività commerciali dei clan camorristici Birra-Iacomino e Ascione-Suarino.
Michele Chierchia, Vincenzo Ascione, e Oliviero Vincenzo furono condannati per l’omicidio Cozzolino all’ergastolo in primo grado, ma assolti in Appello e in Cassazione. La Procura Antimafie di Firenze riapre il caso procedendo all’arresto nel 2011 di otto persone. Il 4 dicembre 2012 si è svolta un’importante udienza del processo per i mandanti dell’omicidio, all’aula bunker di Firenze, nella quale sono emersi i retroscena dei molteplici rapporti dei clan della camorra per il predominio del traffico degli stracci.
Il tema dell’omicidio Cozzolino a Montemurlo è stato ripreso dall’azione della carovane Antimafie che dal 2009 e per ben tre volte, ha trovato ospitalità sul territorio montemurlense. Il Comune di Montemurlo e le Istituzioni hanno trovato la forza di reagire ed analizzare il fenomeno criminale nella ridente ed a forte sviluppo economico città di Montemurlo, promuovendo attività di contrasto e lotta alle mafie in sinergia con l’associazionismo.
(Nella foto, da sinistra verso destra: Dino Paternostro, Maurizio Pascucci ed Ettore Nespoli a Montemurlo sul luogo dell'omicidio di Cozzolino)
Ettore Nespoli
Referente Un'Altra Storia - Prato
 
Che il "grande cambiamento in atto" illumini tante coscienze, che smettano di fabbricare le armi e fare le guerre". Questo è l'augurio della segreteria del Tavolo per la Pace della val di Cecina unita ai suoi due coordinatori.

venerdì 14 dicembre 2012

F35: è cominciato lo shopping



Carissimi, come ogni anno, in questo periodo riproponiamo la "Cena di autofinanziamento" per le attività del Tavolo per la Pace della val di Cecina.
(click per ingrandire....)

facciamoci venire la voglia di stare insieme e condividere questo momento, che si lega al 64° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dic. 1948.......nunca mas!). E soprattutto, non fatevi venire la voglia "di mollare" quando invece, oggi più di ieri, è importante andare avanti e illuminare le coscienze.
Vi aspettiamo Venerdì 14 dicembre 2012 ore 20
presso il Ristorante l’Acquapazza
via Carlo Ginori 89
Marina di Cecina


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MERCATINO DI NATALE DELLA SOLIDARIETA’
Sabato 15 e domenica 16 dicembre nei locali espositivi di Via Turazza a Volterra si svolgerà il consueto Mercatino di Natale:
troverete molte idee per  i regalini di Natale per i vostri amici e familiari, doppiamente utili in quanto aiuterete queste associazioni a perseguire i loro obiettivi, come  Emergency che impiegherà il ricavato della vendita dei propri numerosi gadget all'Ospedale in Sierra Leone; come Giusti Consumi che sostiene il commercio equo e solidale con i prodotti  alimentari e artigianali dal mondo; come "Le Amiche di Mafalda" che con la vendita dei loro manufatti sostengono le donne vittime di violenza della nostra zona; vi troverete anche l'artigianato pakistano prodotto dai profughi che risiedono a Volterra e altro ancora.
L'orario continuato sarà dalle ore 10 alle ore 20 in entrambi i giorni. Sabato, dalle ore 17,30 ci terrà piacevole compagnia il gruppo musicale "E liberi siam già" , mentre domenica dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19, la nostra amica Inger insegnerà ai bambini che vorranno partecipare ad eseguire piccole tradizionali decorazioni natalizie.
Vi aspettiamo!

F35: è cominciato lo shopping

La crisi non ferma i generali e i loro acquisti di armi. nel corso dell'anno che sta per finire, mentre milioni di italiani sono precipitati nella povertà, i vertici delle nostre forze armate sono riusciti ad aumentare la spesa per gli armamenti di altri 1.300 milioni di euro portando la spesa militare italiana dal 18 al 28%. Non solo. Il Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha già ordinato l'acquisto di tre cacciabombardieri F-35 impegnando altri 270 milioni.
I dati sono emersi nel corso dell'audizione del Segretario Generale della difesa e Direttore nazionale degli armamenti, generale Claudio Debertolis organizzata dalla Commissione Difesa lo scorso 5 dicembre. Dunque oggi sappiamo che:
1. il programma di acquisto degli F-35 non si è mai arrestato, in disprezzo al Parlamento che il 28 marzo scorso aveva deciso di "rinviare qualunque decisione relativa all'assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma, sino al termine del processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano";
2. il primo dei tre caccia F-35 sarà consegnato all'Italia nel gennaio 2015 e l'ultimo, il 90°, sarà consegnato nel 2027. Dunque comprando gli F-35 stiamo caricando un ulteriore debito pubblico sulle spalle dei nostri giovani che lo dovranno pagare per altri 15 anni. [ continua a leggere l’articolo su “Famiglia Cristiana…]

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Il “regalo di Natale”: gli F35 sotto l’albero:

Italia armata, il Ddl Di Paola dall’11/12 è legge dello Stato


Un presidio partecipato, colorato e forte, con la grande bandiera della Pace che di solito apre la Marcia Perugia-Assisi.
Con questa presenza davanti alla Camera dei Deputati l’11/12 i rappresentanti delle tre organizzazioni promotrici della campagna "Taglia le ali alle armi" (Sbilanciamoci, Tavola della Pace, Rete Italiana per il Disarmo) hanno lanciato un ultimo appello ai deputati affinché non approvino la legge-delega che affida al Governo la revisione e la riforma dello strumento militare.
Un'occasione d'oro per dimostrare che il Parlamento ha a cuore i problemi veri del paese e non la difesa degli interessi dell'industria militare, ma che non è stata accolta dall'Aula della Camera che ha approvato a maggioranza…
Blanda, durante il dibattito (unica eccezione Turco), l'opposizione del Pd che, ignorando le richieste della piazza (e di Vendola), ha votato a favore. Contro l'Idv, che si è battuto strenuamente (Di Stanislao).
Tutti gli altri han detto si (295) salvo, oltre a Idv e Radicali, pochi contrari (25) in ordine sparso (Pezzotta, ad esempio, Terzo Polo), oppure (53) astenuti (Sarubbi Pd). E' il primo paradosso del Monti a fine corsa: il Pd vota a favore per responsabilità e la destra vota compatta, nonostante abbia appena bocciato il governo (la Lega si è astenuta).
Tutto adesso è nelle mani del prossimo esecutivo e dei decreti attuativi su cui ci sono 60 giorni di tempo perché il futuro parlamento dica la sua. La legge autorizza le Forze armate a riorganizzarsi in proprio in 12 anni con una delega per ora in bianco. Potranno rivedere modello organizzativo e infrastrutture e chiedere il pagamento delle attività di protezione civile. Ma introduce anche il principio dell’invarianza della spesa: i risparmi (taglierà posti di lavoro) resteranno alla Difesa con una “flessibilità gestionale” che l'autorizza spendere come vuole. Si prevede in armamenti. [ continua a leggere l’articolo… ]

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Il 13 dicembre 2011 in Piazza Dalmazia a Firenze furono assassinati Modou Samb e Mor Diop; furono feriti in modo grave Sougou Mor, Mbengue Cheike e Moustapha Dieng (che non potrà più essere autosufficiente).
Al gesto, frutto orrendo di un clima diffuso di intolleranza e di ostilità nei confronti dei migranti, dodici mesi dopo, non ha fatto seguito un grande cambiamento, non vi è stata quella reazione corale che avrebbe dovuto mobilitare tutte le energie e le risorse positive, tutte le forze culturali, sociali, politiche che hanno come baricentro la Costituzione.
Ad un anno di distanza Pape Diaw, Presidente dell’ Associazione dei Senegalesi di Firenze, lancia una petizione per fare una proposta che dia il via ad un clima diverso - di apertura, di accoglienza, di solidarietà - degni di una città ed un Paese civili, in cui non siano più possibili atti come quelli di un anno fa: «Firenze si è dimostrata molto solidale con noi. Quanto è accaduto un anno fa è frutto di una cultura, di una ideologia violenta e razzista alla quale la maggior parte degli italiani è estranea: riconoscere ai tre senegalesi feriti la cittadinanza italiana, sarebbe la dimostrazione di questo e un atto concreto di riconciliazione».
Una petizione per chiedere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la concessione della cittadinanza italiana per i tre feriti gravemente dal killer Gianluca Casseri a Firenze.
Unisci ai il tuo nome alla petizione on line

  

domenica 9 dicembre 2012

Smettiamo di giocare alla guerra



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Smettiamo di giocare alla guerra !!!

Martedì 11 dicembre 2012 i deputati voteranno la legge che delega al Governo la riforma delle Forze Armate.
Mentre si tagliano i servizi alle persone e agli enti locali che li devono fornire, mentre milioni di famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese, il Parlamento vota una legge delega che taglia il personale militare, solo per comperare più armi (tra cui i cacciabombardieri F35), aumentando così la spesa militare e la spesa pubblica.
Con uno scatto da record la Commissione Difesa ha studiato e discusso la legge in sole 8 ore e 40 minuti. In pratica una sola giornata di lavoro per fare quella riforma delle FFAA che non fatto negli ultimi 20 anni.
Ma si può trattare in questo modo una riforma così importante? Avete mai visto i parlamentari precipitarsi in questo modo dinanzi al dramma della povertà, della disoccupazione, dell'esclusione sociale, della corruzione o delle mafie? No.
Queste cose si fanno solo per gli F35 e per la potente lobby del complesso militare-industriale.
Il Ministro Giampaolo Di Paola (militare) pretende di scrivere anche i decreti attuativi della riforma pur essendo alla fine della legislatura.
In altre parole i militari pretendono di decidere da soli come riorganizzare le forze armate, temono il risultato delle prossime elezioni e il Parlamento si fa da parte.
Uno scandalo insopportabile. A nulla sono valsi gli inviti a precisare e migliorare il testo della delega. A nulla sono valsi gli appelli al buon senso e le osservazioni puntuali.
Cosa possiamo fare? Sicuramente non restare in silenzio!
Per farci sentire bisogna alzare tutti la voce contro le spese militari:

·      Martedi 11 dicembre alle ore 11, manifestazione a Roma in Piazza Montecitorio per dire NO agli F35 e alla riforma che aumenta le spese militari. (volantino della manifestazione... )

·      Da subito invia una Mail contro la legge che aumenta le spese militari: scrivi ai deputati che questa settimana voteranno il disegno di legge delega di revisione delle Forze Armate. ( testo del messaggio... )
Per inviare subito un’email ai Deputati, vai sul sito (http://www.camera.it/28), seleziona la scheda di uno o più deputati ed invia personalmente il tuo appello.
Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina ha già aderito all’appello on-line ( leggi l’appello ) che è possibile sottoscrivere personalmente collegandosi a questo link: (www.perlapace.it