Giornata mondiale della salute
Il 7 Aprile e dal 1950, si celebra la giornata mondiale della salute, per ricordare la fondazione dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), avvenuta il 7 aprile 1948.
Giornata mondiale della salute
Il 7 Aprile e dal 1950, si celebra la giornata mondiale della salute, per ricordare la fondazione dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), avvenuta il 7 aprile 1948.
Un libro per trovare, attraverso la pratica della nonviolenza, idee ed energie per acquisire potere e costruire una società più giusta. [di Giuseppe Gallelli]
Obiettivo di questo
libro è la costruzione di una società autenticamente democratica, in cui
prevalga un potere partecipato, cioè «la valorizzazione della persona
in quanto tale, come integrazione tra mente, corpo, emozioni e talenti che ne
consegue… di un potere “di” (fare, essere, comunicare, ecc.) e non il potere
“su”», come scrivono i due autori.
Così intesa la
democrazia, si trasforma in “omnicrazia”, cioè nel potere di tutti: nessuno
prevale sugli altri, nessuno può stare senza gli altri, come sosteneva Aldo Capitini.
La pace, dagli albori
della civiltà fino ad oggi, non c’è mai stata e nella nostra cultura
la guerra è ancora a fondamento della storia, da Eraclito a Kant e a Hegel,
fino alla riflessione politica di Schmitt, fino a Bush, Biden, Putin e
all’attuale guerra in Ucraina e in Palestina. Si assiste ancora oggi, infatti,
a un ritorno della violenza a livello di singoli e Stati, e, purtroppo,
a livello di linguaggio nelle nostre comunità.
È necessario ripulire
la mente e la parola, imparare a vivere in sintonia con gli altri, imparare
a gestire i conflitti, utilizzando, in particolare, il pensiero critico
e gli insegnamenti di Gandhi, Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Tonino Bello, Paulo
Freire e Aldo Capitini che dovremmo introdurre nella pratica educativa e nella
funzione sociale dell’educazione. Dovremmo pensare il futuro, come scriveva
Dietrich Bonhoeffer, solo se per noi «pensiero e
azione entreranno in una relazione nuova».
Oggi non solo il
conflitto tra individui fa parte delle nostre vite ma il conflitto tra Stati
con la conseguente «tragedia della guerra ritornata
nel cuore dell’Europa» come scrive E. Morin,
nel suo recente libro Di guerra in guerra, ripercorrendo le atrocità di
tutte le guerre della nostra epoca, invitandoci a ricordare, riflettere e
operare per costruire la pace.
Il libro Apprendere
attraverso la non violenza di Pio Castagna e Alfredo Panerai raccoglie la cultura
della tradizione pacifista e indica una nuova strada: operativa,
cooperativa e gioiosa per educare alla pace.
Gli autori
sottolineano l’importanza del loro metodo globale, basato sulla coerenza tra
pensare, dire, agire, sul valore del lavoro cooperativo, la costruttività
dell’ascolto empatico, l’utilizzo di tecniche che favoriscano lo sviluppo di
autostima, fiducia in sé e negli altri, dell’assertività, perché la persona
assertiva è cooperativa, è disponibile all’ascolto, è capace di vivere nel
gruppo.
Gli autori seguono le
proposte e i suggerimenti di Cesare Musatti, di Augusto Boal del Teatro dell’
Oppresso e di Jacob Levi Moreno, da cui enucleano concetti e azioni e
propongono esercitazioni interattive con cui integrare, nel mondo vissuto,
elementi del vissuto dell’altro.
Non basta, a loro
parere, un approccio solo teorico, è necessario che la non violenza sia
prospettata secondo un approccio globale, attraverso moduli di integrazione
tra mente, corpo ed emozioni.
Propongono, quindi, la
pratica di un metodo generativo, ricco di cultura psico-sociale e di esperienze
laboratoriali e corporee, di tecniche e strumenti che inducono nelle persone
energia e giocosità. Il gioco, la psicomotricità, l’espressione corporea, la
bioenergetica e la biosistemica, la musicoterapia, la danzaterapia, ad esempio,
forniscono metodologie che rendono più efficace l’apprendimento attivo della
non violenza, a livello cognitivo, emotivo e motivazionale. Si soffermano sulla
importanza del corpo e della dimensione energetica nella gestione dei
conflitti e sui risvolti relazionali ed educativi della comunicazione
empatica, proponendo suggerimenti per una comunicazione efficace.
Nella seconda parte
del testo espongono le modalità tecnico pratiche attraverso cui educare alla
non violenza: dal Consiglio di Cooperazione, alla didattica laboratoriale, al
training non violento.
Nella terza parte
propongono una varia e interessante tipologia di giochi, esercizi, strumenti
pratici: da quelli per conoscersi, a quelli su fiducia e autostima, sulla
comunicazione, sulla cooperazione, sull’educazione alla diversità, sulla
gestione dei conflitti, ecc.
Una ricca bibliografia conclude l’opera.
Un libro - manuale da leggere e soprattutto da
utilizzare per imparare
DELLO STESSO AUTORE:
Buone
pratiche per il benessere psicofisico
Quel mondo diverso. Da immaginare, per cui battersi, che
si può realizzare
Francesco Fiorentino e l'empirismo di Vincenzo De Grazia
Il panteismo di Bruno attraverso gli occhi di Fiorentino
Naturalismo e idealismo nel saggio sul Telesio di
Francesco Fiorentino
Il neokantismo di Francesco Fiorentino
La filosofia del rinascimento nel saggio sul
"Pomponazzi" di Francesco Fiorentino
Mozione Urgente contro
Visto l'aggravarsi della
situazione internazionale sui fronti di guerra, si invitano i nostri 13 Comuni
aderenti al Tavolo per
Al fine di contrastare tali catastrofici, quanto sottovalutati rischi, si richiede al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento italiano di adoperarsi con urgenza per:
· promuovere una
conferenza di Pace per l'Ucraina, con i giusti mediatori già in campo, quali
· promuovere una
Conferenza di Pace in Medio Oriente con l'immediato "Cessate il Fuoco" in Palestina, dove le stragi, il genocidio e
la crisi umanitaria per il prolungato impedimento dei necessari aiuti, pesano
in maniera vergognosa sulle coscienze della comunità internazionale.
In entrambi gli scenari appare
auspicabile recuperare un ruolo attivo e influente dell'ONU, che superi i veti
e costruisca un percorso di interdizione con forze militari di Pace, anche per
l'immediato superamento degli ostacoli agli aiuti alimentari e umanitari verso
le popolazioni civili di Gaza e per il contrasto fino alla cessazione di
soprusi da parte di coloni e militari israeliani in Cisgiordania ed a
Gerusalemme Est;
· evitare
escalation offensive nel canale di Suez e incrementare sensibilmente il peso
dell'Italia per
La condanna degli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023, avvenuti senza indugi, al pari dell'invasione Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio2022, come del resto facemmo come Tavolo verso le stragi Ucraine nel Dombass del 2014 e oltre, legittima il nostro diritto alla Pace e alla corretta informazione.
Da qui il nostro invito a richiedere la liberazione di Julian Assange con o.d.g. dei Comuni come già fatto a suo tempo dai consigli comunali di Volterra e Pomarance.
La mancanza di democrazie in Russia o in gran parte degli interlocutori tra cui Egitto e dintorni, così come la mancanza di verità nell'informazione, di autonomia e di prudenza tra i paesi europei e NATO, non giustifica che si debba rinunciare a far sentire la voce dei popoli e dei cittadini, Ucraini, Russi, Israeliani, Palestinesi, italiani, europei, che, loro sì, noi sì, abbiamo il diritto alla Pace e alla vita per i giovani che oggi vengono mandati a combattere e a morire in tutto il mondo da governanti incapaci e cinici, votati o sottomessi agli interessi prevalenti delle lobby degli armamenti e delle "ricostruzioni".
La libertà che abbiamo conquistato, grazie alle lotte di liberazione dal nazifascismo, sancita nella nostra Costituzione Repubblicana, viene onorata solo se la usiamo all'occorrenza, per la difesa e la salvaguardia dei Diritti Umani e per contrastare le degenerazioni distruttive delle guerre; ora più che mai dobbiamo fare nostra questa consapevolezza (ed in modo generalizzato), del pericolo per l'umanità e per la vita sul pianeta.
Come Tavolo per
Tavolo
per
Milano nega la cittadinanza onoraria a Julian Assange
La cittadinanza onoraria a Julian Assange è un gesto simbolico, ma molto importante, sia a supporto della causa della sua liberazione, ma soprattutto per l’affermazione della “libertà di stampa”. Milano non ha seguito l’esempio di Napoli, Roma, Bari, Padova, Bologna, Modena, Reggio Emilia e di tanti altri Comuni italiani. Recentemente Volterra (PI) e già nel 2020 il Comune di Pomarance (PI) avevano approvato mozioni in Consiglio, contro l'estradizione e per la liberazione e del Giornalista. Oggi è triste dover dire che questo non è successo a Milano: l'11 Marzo la mozione presentata da alcune forze politiche rappresentate in Consiglio, è stata respinta a maggioranza.
Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina con un comunicato, pubblicato anche sulla stampa a Gennaio di quest'anno (https://tavoloperlapace.blogspot.com/2024/01/comunicato-del-23-gennaio-2024.html ), aveva provato a sensibilizzare in tal senso i 13 Comuni aderenti.
La "colpa" di Julian Assange, lo ricordiamo, sarebbe quella di avere rivelato crimini contro l’umanità, ma ha esercitato semplicemente la libertà di stampa, svolgendo con passione il suo dovere di giornalista per il pubblico interesse e per questo si trova in carcere da diversi anni in condizioni disumane; attualmente è detenuto in Inghilterra, se venisse accettata l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, la sua vita sarebbe a rischio.
Essere democratici vuol dire proteggere la libertà di stampa, vuol dire garantire il diritto dei cittadini all'informazione trasparente e vera, vuol dire rispettare l’articolo 21 della Costituzione Italiana e l’articolo 10 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani .
E’ triste constatare che il Comune di Milano, una città dove nel corso della storia sono avvenute tante lotte per la libertà e per i diritti, non riconosca che non può esserci democrazia se non viene garantita la libertà di informazione. Ma i cittadini e tantissimi Comuni italiani non la pensano così!
(*) In foto la freccia blu è la direzione verso cui si stava dirigendo il corteo e il punto rosso è dove si trova la sinagoga.