VICENDA JULIAN ASSANGE-WIKILEAKS
TAVOLO PER
LA PACE DELLA VAL DI CECINA
COMUNICATO CONGIUNTO
Castagneto Carducci, li
27/06/2019
Un video che mostra l'uccisione di 15 civili tra
cui un giornalista Reuters da parte dei militari Usa che sparano dall'alto di
un elicottero Apache sopra i cieli di Baghdad, i documenti che evidenziano i
trucchi con i quali Hillary Clinton riuscì a vincere le primarie del 2016
contro Bernie Sanders, gli archivi relativi alle tecniche di tortura applicate
ai prigionieri di Guantanamo, gli accordi segreti di TPP,
TTIP e TISA, le intercettazioni telefoniche sistematiche nei confronti di tutti
i capi di governo dei maggiori alleati internazionali, sono
solo alcuni dei documenti che l'attività di Wikileaks e del suo fondatore
Julian Assange, hanno fatto emergere dai recessi del vasto apparato di
intelligence di cui dispongono gli Stati Uniti.
La diffusione di più di 10 milioni di documenti
“classificati” ha permesso a milioni di persone nel mondo di toccare con mano
la vera natura del potere che governa la più grande potenza militare del
pianeta, che in nome di una inesistente guerra al terrorismo fa strame di qualsiasi legalità
internazionale e cerca di imporre le sue regole.
Questo è il reale motivo per il quale Julian
Assange è oggi prigioniero.
Ogni singolo atto mosso contro Assange dal suo
arresto a oggi, come ogni singola accusa, sono parte di un teatro con il quale
gli Stati Uniti grazie a media sempre più servili e incapaci di svolgere il
proprio ruolo informativo, vorrebbero convincerci che la pubblicazione di
questo materiale, in barba allo stesso
Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti , costituisce un
atto di spionaggio, reato per il quale nessun giornalista negli Stati Uniti è
mai stato condannato.
Se tuttavia dovessimo convenire con il generale
John Demers, capo della divisione Sicurezza Nazionale del Dipartimento di
Giustizia, che “Julian Assange non è un giornalista”, ci dovremmo chiedere di
conseguenza perché, mentre Wikileaks svelava tanti retroscena criminali della
politica estera e interna statunitense, i giornalisti delle grandi testate come
dei grandi network continuassero ad avallare qualsiasi versione ufficiale dei
fatti senza neppure indagare, firmando articoli e servizi che, a distanza di
anni e alla luce di quanto sappiamo grazie a persone come Assange, mostrano in
tutta la loro crudezza quanto sia caduto in basso il giornalismo dei media
mainstream.
Facendo un parallelo con quanto accade nella nostra
piccola, ma - nostro malgrado - strategica città, noi, della Rete Civica
Livornese contro la Nuova Normalità della Guerra e del Tavolo per la Pace,
proviamo ad immaginare come sarebbe stato utile in questi anni avere un giornalista
che scoprisse e denunciasse i progetti di rafforzamento del traffico di armi
sul porto di Livorno con Camp Darby, mentre tutte le maggiori testate locali e
nazionali millantavano un progressivo smantellamento della base senza lo
straccio di una prova. Come sarebbe utile oggi trovare giornalisti che si
battessero per aprire i cassetti della nostra Prefettura che nascondono i piani
di emergenza in caso di incidente nucleare o che provassero a scoprire la reale
entità dei traffici e il vero ruolo che Camp Darby ricopre nella strategia
militari statunitense.
Anche per questa prospettiva, la Rete Civica
Livornese contro la Nuova Normalità della Guerra ed il Tavolo per la Pace sono
convinti che quella per la liberazione di Assange sia una battaglia da combattere
non solo per il riscatto di un uomo che non ha commesso reati, ma per ciò che
rappresenta: un simbolo della libertà d’informazione.
L'accanimento con il quale è perseguitato dal 2010
svela la qualità e l'importanza del suo lavoro.
I suoi aguzzini hanno bisogno di un processo
esemplare in cui la condanna di Julian Assange serva da monito contro tutti
coloro che con le armi dell'informazione combattono la narrazione della potenza
egemone: noi dobbiamo impedirlo.
Il coordinatore della Bassa
val di Cecina : Jeff Hoffman
Segreteria
Tavolo per la Pace della val di Cecina
Comune di
Castagneto Carducci (LI) Via della Repubblica 15/B
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